Andrea Pira, MilanoFinanza 2/4/2014, 2 aprile 2014
GIAPPONE, IL GOVERNO ABE ALZA L’IVA ALL’8%
La fiducia delle grandi imprese nipponiche nel primo trimestre dell’anno rischia di affievolirsi per l’aumento dell’Iva all’8% scattato ieri. L’innalzamento è il primo dal 1997, quando l’imposta sui consumi salì dal 3 al 5%, e arriva assieme alla diffusione dei dati dell’indice Tankan, passato a 17 punti tra gennaio e marzo per le imprese manifatturiere, rispetto ai 16 degli ultimi tre mesi del 2013, mentre la fiducia delle non manifatturiere sale da 20 a 24 punti. Per il ministro delle Finanze, Taro Aso, è la prova dell’efficacia dell’Abenomics, la strategia del premier, Shinzo Abe, per rivitalizzare la terza economia al mondo attraverso una politica monetaria espansiva, il rilancio della spesa pubblica e riforme strutturali. L’ottimismo dell’esecutivo non sembra tuttavia corrisposto dalle imprese manifatturiere e non. Nelle previsioni per il prossimo semestre l’indice sulla fiducia scende a 8 per le prime e a 13 per le seconde, anticipando gli effetti restrittivi dell’aumento dell’Iva, che a ottobre 2015 dovrebbe subire un altro ritocco fino a quota 10%.
Tra i settori in controtendenza spiccano la cantieristica e l’industria pesante. Se a dicembre la fiducia era ferma a -11, nei primi tre mesi dell’anno il dato è salito a 3 punti. Il settore, con in testa colossi come la Mitsubishi Heavy Industries e la Kawasaki Heavy Industries, sarà il primo beneficiario dell’allentamento del divieto di esportare armi all’estero in vigore dal 1967. Inizialmente pensato per impedire il commercio con Paesi comunisti, teatro di guerre o sotto embargo, era negli anni diventato totale. Le nuove norme permetteranno ai giapponesi di partecipare allo sviluppo di programmi d’arma con gli alleati. Su tutti quello per gli F-35.