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 2014  aprile 01 Martedì calendario

I DESTINI INCROCIATI DI SIENA E TELECOM


La banca di sistema per eccellenza, Intesa-Sanpaolo, fuori dai salotti entro il 2017. Mediobanca, che ha tessuto per decenni la ragnatela dei patti, sta resistendo sull’orlo del 30% nell’ultimo degli accordi parasociali che non vuole ancora smantellare: il suo. Il capitalismo di relazione all’italiana sta passando di moda. Ma all’estero forse qualcuno pensa che valga ancora la pena di allacciare relazioni ratificate da accordi tra azionisti.
Si stenta a capire quale sia la logica con la quale hanno finito per intrecciarsi i fili che portano a Mps con quelli che portano alle attività di Telecom in Sud-America. Ma i due "cavalieri bianchi" arrivati in soccorso alla Fondazione Mps, in Italia, sono entrambi saliti alla ribalta delle cronache finanziarie per avere avuto a che fare con la Telecom ancora partecipata – via Telco prossima allo scioglimento – da Intesa e Mediobanca, oltre che da Generali e Telefonica.
Fintech, sedi a Manhattan e Londra, è la società di investimento che fa capo a David Martinez, cittadino messicano ma molto ben introdotto negli ambienti di Buenos Aires che sul finire dello scorso anno, con un blitz, si è aggiudicato per 960 milioni di dollari la quota in Telecom Argentina di Telecom Italia, alle prese con i rischi delle ricadute sudamericane degli accordi Telco di fine settembre che assegnavano a Telefonica la facoltà di salire fino al 22,4% di Telecom. Martinez, riservato ingegnere con master ad Harvard, ha costruito una fortuna investendo in Paesi "distressed". Il timing questa volta non è stato dei più felici perchè dopo aver firmato il preliminare per il controllo del secondo operatore di tlc argentino, di cui era già indirettamente azionista, il Paese del tango ha avuto qualche sbandamento. L’operazione è ancora appesa all’ok dell’Antitrust, che sta scrutinando la sua posizione di azionista al 40% di Cablevision, la tv via cavo del gruppo Clarin.
L’altro neo-socio di Mps, Btg Pactual, è la "Mediobanca" brasiliana, con reputazione di essere molto "smart" negli affari. Sul suo cammino, Telecom ha trovato anche banca Pactual, che nei mesi scorsi ha lavorato al confezionamento di un’offerta consortile su Tim Brasil (propedeutica alla spartizione tra i concorrenti su piazza) che, come il blitz di Martinez su Telecom Argentina, avrebbe avuto l’effetto di cavare le castagne dal fuoco a Telefonica, sotto accusa in Brasile per il contemporaneo ruolo di azionista totalitario di Vivo e di potenziale azionista di riferimento di Tim Brasil (via call su Telco), vale a dire il numero uno e il numero due delle telefonia mobile del Paese. Qui per ora non se ne è fatto nulla: troppo bassa per essere accettata la cifra di 6 miliardi che si dice fosse stata raggranellata per la quota di Telecom. Ma chissà, mai dire mai.