Tony Damascelli, Il Giornale 1/4/2014, 1 aprile 2014
MARINELLA, L’ISOLA DEI CLANDESTINI. MA QUELLI DEL SESSO
Sull’isola di Marinella stanno per sbarcare i clandestini. All’orizzonte nessun gommone, nessuno scafista, semmai panfili, bollicine di champagne, scatole di caviale, raffinatissima biancheria intima e notti magiche.
Che roba è? Un’idea di Ashley Madison, agenzia canadese atta a combinare incontri segreti di uomini e donne che fuggono dal matrimonio e cercano la pace dei sensi e tutto il resto su un luogo affascinante, isolato, esclusivo. La ditta conta ventiquattro milioni di iscritti anonimi, tutta gente in maschera ma non per carnevale. L’isola di Marinella si offre con la sua bellezza naturale, terra di Sardegna, lingua di sogno nel mare smeraldo, in vendita da almeno vent’anni a un prezzo che supera i sette milioni di euro. I proprietari dovrebbero essere cinque, tutti sardi e da tempo attendono che qualcuno si presenti all’agenzia immobiliare destinata a chiudere l’affare. Ma il paese è piccolo, la gente mormora ed Equitalia fa sentire il suo fiato pesante. Improvvisamente ecco la notizia: quei maligni di Ashley Madison hanno avuto l’idea meravigliosa: trasformare l’isoletta in un luogo di tradimenti, con tutti i generi di conforto, dimore, porto, attracco, accesso con automobile, bar. Manca la chiesa, ovviamente, anche perché nessun prete sarebbe disposto e disponibile a benedire gli infedeli ed escluderei che papa Francesco intenda aprire le porte del perdono a un popolo di traditori ufficiali e paganti. Marinella viene presentato come luxury resort dove luxury sta per lusso ma qui si dovrebbe dire e scrivere lustful, lussurioso, allora, roba da purgatorio dantesco alla faccia del paradiso sardo. Ashley Madison non molla. Già in passato aveva tentato di mettere il nome della ditta sulle maglie da gioco della squadra di pallacanestro Virtus Roma, un milione e mezzo di euro per la sponsorizzazione, con la furba mela avvelenata di riportare a casa Bargnani. Ma l’Opus Dei si ribellò e monsignor Flavio Capucci urlò al cielo che quel nome sulle magliette degli atleti avrebbe significato il diavolo, Ashley Madison fu respinta ma la lussuria ha continuato ad avvelenare le notti romane e la loro grande bellezza.
Adesso i canadesi si riprovano, l’Italia è terra di santi, navigatori e di acque minerali e Marinella potrebbe essere l’allegro naufragio di coppie clandestine, vitto, alloggio, tutto compreso. La vita è breve, concediti un’avventura, dice lo slogan di Ashley Madison che offre soluzioni varie: uomo impegnato in cerca di donne, donna impegnata in cerca di uomini, uomo single in cerca di donne, donna single in cerca di uomini, uomo in cerca di uomini, donna in cerca di donne, come vedete il singolare cerca il plurale e questi figli di Proust alla ricerca del partner perduto trovano soddisfazione per qualunque gusto e gesto. La Sardegna dei pastori, prima, e dei principi arabi, dopo, sta per diventare l’isola dei «naufraghi-fedifraghi», al grido di «terra terra» si avvista il piacere e il giorno non ha mai tramonti, le notti mai un’alba. Non è dato sapere quale sia, sull’isola di Marinella, la copertura delle reti telefoniche. Meglio sarebbe un totale buio di comunicazioni, per evitare che il o la tradita, rimasto e rimasta sul continente, possa intercettare la tresca e rovinare la vacanza. I canadesi sperano di concludere l’affare anche se l’agenzia immobiliare non conferma l’avvio di pratiche e trattative. Per il momento, dunque, i clandestini d’amore consultano gli annunci economici e sono costretti a prenotare altri siti, possibilmente extraurbani, perché si sa, la città è pericolosa e, come diceva Flaiano, il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.