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 2014  aprile 01 Martedì calendario

LA LEGGE DI CENERENTOLA


IL CASO
LONDRA
La mancanza d’amore fa male quanto le botte, gli abusi, le ossa rotte. A volte anche di più. E lascia segni indelebili, cicatrici più profonde che non se ne vanno con il tempo o con una pomata. Per questo va punita come fosse un crimine, hanno deciso gli inglesi. La crudeltà emotiva nei confronti dei bambini sarà di fatto un reato specifico, come l’abuso sessuale o fisico, e i genitori potranno essere condannati fino a dieci anni di prigione. La chiamano Legge di Cenerentola, Cinderella Law, e secondo il Daily Telegraph sarà inserita nel discorso che la regina terrà in parlamento a giugno, in modo da entrare in vigore forse già a fine anno. Non punisce le botte ma le mancate carezze, la trascuratezza, i baci negati, gli abbracci inespressi, la sterilità affettiva di genitori disadattati, incapaci di dimostrare amore.
LE PUNIZIONI
Sarà una modifica all’attuale legge su abbandono e maltrattamento di minori, ormai datata, visto che risale al 1868. Attualmente un adulto può essere perseguito e condannato solo se assalta, abbandona o provoca deliberatamente ferite a un minore. Insomma, solo se c’è la prova evidente, il segno sulla pelle, la frattura o la ferita. La norma verrà emendata in modo che sia considerato anche lo sviluppo "intellettuale, emotivo sociale e comportamentale". Significa che ignorare un bambino e non stimolare le sue capacità di interazione, sarà punibile con il carcere. Obbligarlo ad assistere a scene di violenza domestica o farlo sentire colpevole o renderlo un capro espiatorio di una situazione famigliare difficile, sarà un reato. Così come terrorizzarlo, minacciarlo, isolarlo, sottoporlo a punizioni degradanti, anche senza toccarlo con un dito.
LA PREVENZIONE
Gli assistenti sociali sanno bene cosa significhi abuso psicologico e sono in grado di riconoscerlo. Ma quando poi si trovano alla prova dei fatti, davanti alla polizia, pregando che le autorità intervengano per scongiurare il peggio, mancano le prove. Manca il livido o la cartella clinica dell’ospedale. E la giustizia non è in grado di procedere, si inceppa. Con l’aggiornamento della legge si potrà intervenire tempestivamente e magari prevenire quello che di solito segue, ovvero gli abusi sessuali o fisici.
Da due anni la charity Action for Children si batte per questo emendamento. «È un passo avanti monumentale. Centinaia di minori, ogni anno, vengono trascurati e maltrattati, ma i colpevoli la fanno franca. Perché finora mancavano gli strumenti - ha osservato al Telegraph Sir Tony Hawkhead, amministratore delegato di Action for Children - Ho incontrato bambini che per tutta la vita sono stati umiliati dai genitori e che si sono sempre sentiti non amati. Le conseguenze sono devastanti e possono portare a problemi mentali, disadattamento e anche al suicidio. Siamo uno degli ultimi Paesi al mondo a riconoscere tutte le forme di abuso di minore come crimine. Anni di campagne sono serviti e il governo stavolta ci ha ascoltato».
LA BATTAGLIA
Proprio il governo, finora, aveva fatto orecchie da mercante. Per anni ha sostenuto che non ci fosse alcun bisogno di cambiare la legge di epoca vittoriana, soprattutto frenato dai deputati Tory più conservatori. Nonostante un nutrito gruppo di rappresentanti del parlamento, di tutti i partiti, si sia battuto a più riprese per far cambiare idea a Downing Street. Ci aveva provato la baronessa Butler-Sloss (che aveva guidato l’inchiesta sulla morte della principessa Diana), il liberal-democratico Mark Williams e lo scomparso laburista Paul Goggins. Tutti avevano fallito. Finora. Ieri invece un portavoce del ministero della Giustizia ci ha tenuto a sottolineare: «Il governo crede che sia fondamentale proteggere i bambini e la crudeltà verso l’infanzia è un crimine abominevole che dovrebbe essere punito».
In Italia la situazione è diversa. Tra il 2006 e il 2012, il servizio 114 Emergenza infanzia del Dipartimento per le Pari opportunità ha gestito 9.834 casi di maltrattamenti di cui il 6,6% riguardava abusi psicologici. Nell’ordinamento giuridico italiano l’abuso psicologico non è previsto specificatamente come reato ma il vuoto normativo viene colmato assoggettandolo a reati esistenti, come violazione degli obblighi di assistenza famigliare, abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, diffamazione, minaccia.