Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  aprile 01 Martedì calendario

GLI SPECULATORI AMERICANI PUNTANO SUI DEBITI CATTIVI DEGLI ISTITUTI EUROPEI


Gli hedge fund americani stanno riscoprendo i debiti europei, a caccia di affari. Lo rivela il «Wall Street Journal», secondo cui diversi fondi stanno acquistando dalle banche i cosiddetti «nonperforming loans», nella speranza di incassare poi profitti dopo le ristrutturazioni.
Gli hedge fund vivono di operazioni rischiose, e da quando è iniziata la crisi hanno prestato molta attenzione al mercato americano dei debiti cattivi. La loro strategia è individuare situazioni difficili che possono essere corrette attraverso le ristrutturazioni, e quindi acquistare i loan a prezzi stracciati, per poi ricavare profitti consistenti quando gli interventi compiuti fanno risalire i loro prezzi.
Dal 2008 ad oggi molte operazioni di questo tipo sono state condotte negli Usa, ma la ripresa economica ora sta riducendo le opportunità ancora a disposizione. Le aziende più in crisi sono fallite, mentre quelle sopravvissute hanno visto risalire il loro valore. Come conseguenza, sono diminuiti anche i nonperforming loans da rastrellare a prezzi di favore. Questo mutamento del mercato ha spinto gli hedge fund a puntare gli occhi sull’Europa, dove invece esistono ancora diverse situazioni di sofferenza che consentono di intervenire. Nel 2008, per capire le dimensioni del fenomeno, secondo le stime di PricewaterhouseCoopers le banche europee avevano circa 725 miliardi di dollari di debiti cattivi nei loro forzieri, che sono raddoppiati a 1,4 trilioni nel 2013. Finora li avevano conservati, perché venderli avrebbe significato ufficializzare nei bilanci perdite molto significative. Il «Wall Street Journal», ad esempio, nota che nell’ultimo quarto trimestre Unicredit ha messo da parte 12,9 miliardi di dollari proprio per coprire i «bad loans». La situazione però sta cambiando, perché ora gli hedge fund sono a caccia di questi debiti cattivi europei, essendosi quasi prosciugato il mercato americano. Acquistandoli fanno salire il loro prezzo, e quindi rendono interessante per le banche l’idea di venderli. Secondo il quotidiano di Manhattan, negli ultimi tempi almeno Centerbridge Partners, Oaktree Capital Management e Apollo Global Management hanno fatto acquisti di questo tipo. Alcune banche, però, continuano a resistere, perché fiutano la ripresa e vedono la possibilità di recuperare senza regalare agli hedge fund l’opportunità di incassare profitti grazie ai loro debiti cattivi. Preferiscono aspettare, gestire le ristrutturazioni, e trarne loro i vantaggi.