Marco Bresolin, la Stampa 1/4/2014, 1 aprile 2014
E RAZZI INVENTA GLI “OPERATORI DI ASSISTENZA SESSUALE”
Magari un giorno farà anche discutere. Per ora sta facendo sorridere. Stiamo parlando del disegno di legge n. 1370 presentato in Senato nei giorni scorsi. Primo (e unico) firmatario, il senatore Antonio Razzi, già Idv e Noi Sud, oggi in Forza Italia. Una proposta che «disciplina l’esercizio professionale della prostituzione». O che, per usare la terminologia usata nell’articolo 1, «disciplina l’attività remunerata di operatore di assistenza sessuale (OAS)». Assistenti, soggetti a partita Iva.
«Anche perché» (direbbe il suo alter ego sul palco di Maurizio Crozza) Razzi pare avere a cuore in modo particolare due problemi, effetto della prostituzione. Primo: il traffico. L’intento, scrive infatti nella legge, è quello di «eliminare l’adescamento in strada» che «crea anche pericolo al regolare scorrimento del traffico» (automobilisti guardoni?). Secondo: l’aspetto sanitario. Perché l’importante, come tutti sanno, è la salute. Ed è per questo che Razzi vorrebbe «controlli sanitari obbligatori» ogni tre mesi per chi vuole iscriversi nel «registro professionale degli OAS» (che dovrà essere tenuto in ogni questura). Ma il vero colpo di genio - perché l’importante, lo ribadiamo, è la salute - Razzi lo ha inserito al comma 2 dell’articolo 2. Dove scrive che «nell’esercizio dell’attività di OAS è obbligatorio l’uso del profilattico per qualsiasi tipo di prestazione», ma soprattutto dove avverte: «L’eventuale danneggiamento del profilattico deve essere denunciato alle autorità competenti». Con una certa celerità, s’intende: «Entro il primo giorno feriale successivo all’evento». Feriale. Perché domenica, si sa, è sempre domenica.