Enrico Sisti, la Repubblica 1/4/2014, 1 aprile 2014
IL CARCERATO HOENESS: LAVORERÀ IN MACELLERIA
DAL NOSTRO INVIATO MANCHESTER FRA qualche settimana il Bayern potrebbe conquistare un’altra Champions League.
Fra qualche settimana il suo ex presidente Uli Hoeness comincerà a scontare i suoi tre anni e mezzo di prigione per aver nascosto al fisco 28,5 milioni di euro: «Giusto, vado in galera». Coincidenze che fanno riflettere. Stasera il Bayern sfiderà il Manchester United. Domenica il carcere di Landsberg, a 70 chilometri da Monaco di Baviera, ha aperto le porte ai media tedeschi. Caso mai qualcuno ancora non l’avesse capito, la direttrice Monika Gross precisa: «Qui trattiamo tutti allo stesso modo». Nessun privilegio. Landsberg può ospitare 565 detenuti. Presto uno di questi sarà Uli Hoeness. Famoso sì, ma forse un po’ meno di quel signore coi baffetti che nel 1924, in una cella di Landsberg, dove passò 264 giorni dopo il ‘Putsch’ di Monaco, iniziò a scrivere un libro senza particolari aspirazioni: ‘Mein Kampf’. Una delle prime foto di Landsberg pubblicate dalla ‘Bild’ ritrae il campo da pallone. Se vuole Hoeness potrà dare due calci. Secondo la prassi, trascorrerà due settimane in una cella a due. Poi verrà trasferito in una ‘singola’ di otto metri quadrati dove davanti a sé vedrà una finestra, un armadietto marrone chiaro, un tavolo marrone chiaro, una sedia marrone chiaro, più un piccolo bagno con lavandino e toilette. Le docce sono in comune. Sveglia alle 5,50, fuori dal letto alle 6, al lavoro alle 7. In cella non si può usare il computer e si può telefonare soltanto in casi di estrema necessità. Come tutti gli altri Hoeness potrà ricevere due visite al mese (con una terza da richiedere). Visti i suoi trascorsi di imprenditore nel settore della carne, potrebbe essere mandato a lavorare nella macelleria del penitenziario. La maggioranza dei tifosi del Bayern si vergogna di avere un ex-presidente carcerato, si sente tradita. Hoeness potrebbe godere di un regime di semi-libertà a 18 mesi dalla scadenza della pena. Guardiola dovrà invece preoccuparsi di cuocere la carne viva dello United prima che il gruppo Moyes si risvegli nella padella: «Anche senza Ferguson il Manchester è sempre il Manchester ». Ma i rapporti di forza non sono più quelli di prima, lo sanno tutti. Perdendo Ferguson lo United ha perso identità, acquistando Guardiola il Bayern è diventato ‘ingiocabile’. Guardiola ha già vinto Supercoppa Europea, Mondiale per Club e Bundesliga, il Manchester sta passando dal numero 38 (i titoli di Ferguson) al numero 2000 (gli euro spesi dai tifosi per affittare l’aeroplano della contestazione che sventolava sopra l’Old Trafford: ‘Wrong one, Moyes out’) ed è a 17 punti dalla testa della Premier. Non avrà Van Persie, Evra è squalificato e Mata ha già giocato la Champions col Chelsea. In più la difesa è a pezzi. Al Bayern mancherà Thiago. Guardiola va controcorrente: «Senza di lui siamo molto più deboli ». Non avrebbe mai immaginato di dover usare aggettivi come ‘schwach’, debole. Ma come: lui che guida la squadra più forte di tutte si sente ‘schwach’?