V.T., Il Fatto Quotidiano 31/3/2014, 31 marzo 2014
L’ISTITUTO PIÙ GRANDE DI SICILIA
È la casa di reclusione più grande della Sicilia. L’istituto penitenziario di Augusta, diretto da Antonio Gelardi, sorge in una periferia prossima alla città, in contrada Ippolito, a Brucoli, collegata al centro con un’unica linea di trasporto pubblico. In funzione dall’87, impiega un’area di circa sei ettari, con una capienza tollerabile di 600 detenuti; attualmente ne ospita 500. L’edificio comprende un cinema, un teatro, una sala conferenze, una biblioteca. E’ suddiviso in sezioni: alcune con un regime detentivo moderato, sono celle “aperte” cioè dove i detenuti possono uscire in corridoio e circolare all’interno della sezione; altre dove non è possibile stabilire contatti con il resto della popolazione detenuta. Il regime moderato ha contenuto di molto il numero dei suicidi, l’ultimo caso comunque risale a due anni fa. E’ un carcere aperto, dove i progetti di inclusione (detenuti e popolazione residente) funzionano abbastanza bene. Lo definiscono simbolicamente il carcere senza mura di cinta, proprio per le opportunità consolidate di interazione con il territorio. Il carcere prevede diversi corsi scolastici: c’è la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado, ci sono corsi di alfabetizzazione destinati a italiani e a stranieri. I detenuti hanno la possibilità di lavorare con una turnazione di tre e sei mesi per quanto riguarda i lavori domestici; ma c’è la possibilità di lavorare in modo stabile: nell’officina, i detenuti fabbricano brande in ferro commercializzate all’interno del circuito penitenziario.