Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 31 Lunedì calendario

PER I SONDAGGISTI IL VOTO ANIMALISTA PUÒ VALERE FINO AL 7%


Il voto su cani e gatti divide i sondaggisti. Silvio Berlusconi ha buttato sul tappeto la sua nuova campagna elettorale e questa volta l’ha dedicata agli animali: «Ci sono 150 mila cani abbandonati, adottiamoli», sperando di attirare il voto degli italiani animalisti. Ma sulla bontà di questa campagna gli addetti ai lavori che misurano le tendenze di voto degli italiani si dividono. C’è chi, come Nicola Piepoli, non ha dubbi: «Sarà un ottimo traino, è una gran bella trovata». E chi, come Roberto Weber di Ixè, decreta invece che questa campagna non porterà voti aggiuntivi a Forza Italia. O anche chi, come Antonio Noto di Epr, fa alcuni distinguo per decretarne il successo. Nicola Piepoli ha preso carta e penna e ha calcolato: «Secondo Berlusconi le famiglie dove abitano animali domestici sono 10 milioni, ma io credo che questa sia una stima prudenziale, e calcolo che le famiglie siano invece 12 milioni, ovvero il 40-45% del totale delle famiglie italiane. Ciò equivale a 25 milioni di potenziali elettori e a 2 milioni e mezzo di elettori reali aggiuntivi, il 7% dei voti in termini relativi. Un colpaccio, no?». Roberto Weber la carta e la penna per fare i conti non ha voluto proprio prenderle: «Non serve, non in questo caso. Se Forza Italia avesse avuto la salute di un tempo questo dei cani e dei gatti avrebbe potuto essere un pezzo di mosaico in più, oggi invece appare come un piccolo escamotage per evitare il vero nodo del partito: il problema della leadership. Questa campagna animalista di Berlusconi può sicuramente esercitare un richiamo, ma servirà soltanto a consolidare il vecchio elettorato». Antonio Noto fa una valutazione molto più articolata. E considera: «Se questa campagna animalista rimane come unico elemento di una campagna elettorale, sicuramente non servirà per portare voti aggiuntivi a Forza Italia. Ma se invece è semplicemente il primo elemento di una filiera che comincia con un punto lieve e prosegue in crescendo (affrontando, cioè, giorno dopo giorno altri argomenti come le tasse, il lavoro, i giovani, l’euro, il rapporto con la Germania, etc etc) allora sì che Silvio Berlusconi è partito con il piede giusto per attrarre a sé nuovi elettori alle prossime votazioni».
Alessandra Arachi