Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano 30/3/2014, 30 marzo 2014
MONCADA, IL “BURATTINAIO” CHE SUSSURRAVA A GAMBERALE
Gli appunti con i nomi di Piero Fassino, Sergio Chiamparino, Paolo Romani e altri politici sono stati trovati dalla Guardia di Finanza a casa di Vito Gamberale, 70 anni, dal 2007 amministratore del fondo F2I e ora candidato a diventare presidente di Telecom. Gli appunti non hanno contenuti penalmente rilevanti ma aprono uno squarcio sui rapporti tra economia e politica. Sintetizzano i temi trattati in una quindicina di incontri, da fine 2008 al 2011, tra Gamberale e Ignazio Moncada, presidente di Fata Group, al 100 per cento di Finmeccanica, che esporta macchinari per la produzione dell’alluminio. Gamberale non cercava macchine ma suggerimenti da questo manager anomalo, classe 1949, che fa la spola tra Torino e Roma, dove riceve i potenti all’hotel Saint Regis.
ACCREDITATO di entrature presso burocrati cinesi, sultani arabi e socialisti europei, compreso il presidente Hollande, Moncada vanta solidi rapporti con Giuliano Amato e Piero Fassino ma anche con i servizi segreti, del passato (era nella squadra del capo del SID Gianadelio Ma-letti) e di oggi: il direttore del DIS Giampiero Massolo lo stima e lo ascolta. La sua fama non accenna a tramontare, anche se la luce non è la metafora giusta per un potere che si nutre di ombra. Nel 2012 è emerso sui giornali quando l’allora presidente dello Ior e anche di F2I, Ettore Gotti Tedeschi, intercettato dai pm di Napoli, disegnava all’allora presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, questo ritratto: “Non semplificarlo come agente segreto della Cia, Moncada non è un massoncello qualsiasi, è veramente un grandissimo burattinaio (...) Certo fa i suoi giochi grossi (...) è una persona di una capacità di informarsi, unica! Lui è tutto! Tutto!(...) Il suo riferimento direi è Giuliano Amato (...) ha una capacità di influenzare le decisioni, che è straordinaria! Tanto che Giulio (Tremonti Ndr) mi chiese di conoscerlo e si fece dare una mano”. Ora si scopre che Gamberale, manager di estrazione socialista che gestisce i fondi da 2,4 miliardi di F2i (società partecipata anche dalla Cassa Depositi e Prestiti, presieduta da Franco Bassanini) parla con Moncada delle strategie per conquistare gli aeroporti di Milano, Napoli, Torino e Firenze, la rete in fibra di Milano e poi ancora la rete Telecom e quella della Rai, non ottenute. Ora quegli appunti su una quindicina di incontri tra il 2008 e il 2011 sono depositati nel faldone dell’indagine del pm di Milano Alfredo Robledo con l’accusa di turbativa d’asta nei confronti di Gamberale per l’acquisto da parte di F2i della quota del 30 per cento di Sea, la società degli aeroporti di Milano.
Il 27 novembre del 2008 c’è il primo appunto su un incontro con Moncada in cui si parla di “fund raising obiettivo altri 100-150 milioni di euro” e poi di “nuovi target: Enel rete gas; Telecom Italia Sparkle e Rete Telecom”. Il 24 giugno del 2009 all’ordine del giorno c’è “Ettore Gotti Tedeschi durata rinnovo; Ior?”. Gotti sarà nominato tre mesi dopo presidente dello Ior. Nel memo dell’incontro del 26 gennaio del 2011 si legge: “Torino: creare clima per Sagat (la società che gestisce l’aeroporto, acquistata nel gennaio 2013 da F2i, ndr) Romani” (allora ministro di Berlusconi, ndr). Segue la strategia da percorrere: “check con Chiamp. (Chiamparino) da parte I.M. (Ignazio Moncada?) Spingere per ipotesi prima elezioni. Interlocutori a sinistra: Fassino (allora candidato a sindaco, Ndr) – Chiamparino (sindaco in carica, Ndr)- Tom De Alessandri (vicesindaco Ndr) e a destra: ex presidente regione”, cioé Maurizio Ghigo. Quanto a Milano, già il 29 gennaio 2009 Gamberale parlava con Moncada di “Sea ipotesi di lavoro Formigoni-Moratti”. Mentre il 30 settembre 2009 si parla di “visita a Guzzetti”, presidente della Fondazione Cariplo, azionista di F2I e il 12 novembre 2009 c’è la strategia di avvicinamento: “Guzzetti: impegnare Ettore Gotti Tedeschi, inviati messaggi, attesa risposta”. Poi c’è un preveggente “Futuro: check da Fossati” e proprio Marco Fossati ha candidato Gamberale a presidente TelecomItalia. Il 22 febbraio si legge: “Torino: spingere per accelerare prudenza su valutazione-Pietro Garibaldi C.E. Fassino” (consulente economico del sindaco Piero Fassino Ndr). Ancora: il 15 marzo 2011 “Finmeccanica: telefonata da Pansa”; il 12 ottobre 2011 “Bassanini Romani:convergenze su Metroweb”.
PER SPIEGARE gli appunti, Vito Gamberale ci riceve nel suo ufficio con dei fogli in mano. Sono riassunti di incontri, identici a quelli di Moncada, ma con il nome dell’interlocutore sbianchettato: “Io scrivo tutto. Guardi qui, ogni incontro c’è un appunto e per ogni personaggio conservo una cartellina. Quella sequestrata è una delle tante”. Gamberale ci tiene a far sapere che non c’è nessun burattinaio dietro le sue strategie in F2I: “Moncada è solo una delle tante persone che incontro per avere spunti. Non è un burattinaio e non è un lobbysta. Lo conosco da trent’anni. Gli incontri non sono dovuti a un rapporto professionale ma solo all’amicizia e alla stima: mi interessano le sue analisi”.
E gli appunti sui contatti con Chiamparino e Fassino? “Moncada è torinese, conosce bene quel mondo. Ne abbiamo parlato ma poi sono io che incontro o chiamo Fassino. Non ho certo bisogno di Moncada”. Anche il ‘grandissimo burattinaio’ concorda: “Nessun rapporto professionale, solo un’amicizia pluridecennale. Mi creda, mi hanno ritagliato addosso una figura che non mi corrisponde”.