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 2014  marzo 30 Domenica calendario

INSUCCESSI, TEMI E FRASI CELEBRI ECCO I «MAGNIFICI 40» DELLA LETTERATURA AMERICANA


Biografie e bibliografie, opere e aneddoti, collaborazioni e frasi celebri, rifiuti e bestseller... Ossia: «Tutto ciò che vorreste sapere su...».Non c’è che dire:la frase,in seconda di copertina, per lanciare la Guida alla letteratura degli Stati Uniti. Percorsi e protagonisti 1945-2014 (Odoya, pagg. 554, euro 24) è perfetta. Promette, e poi mantiene. Perché la Guida (curata da tre americanisti: Cinzia Scarpino, Cinzia Schiavini, Sostene M. Zingari) è uno sguardo curioso e completo sulla narrativa americana del secondo Novecento, autore per autore, in ordine alfabetico, da Isaac Asimov a Alice Walker. Di ogni autore sono raccontati la vita, gli inizi, i mille mestieri improvvisati per vivere (Thomas Pynchon dopo la laurea trovò impiego come estensore di manuali tecnici presso la Boeing, dove ebbe modo di accedere a progetti militari come quelli relativi al razzo V-2, mentre Mario Puzo dopo la scuola, nel quartiere Hell’s Kitchen, lavorava come tuttofare negli uffici della ferrovia di Manhattan), gli insuccessi ( Città di vetro di Paul Auster fu pubblicato nel 1985 dopo essere stato rifiutato da 17 editori), i successi (sempre imprevisti), le opere consigliate (ad esempio di Stephen King Shining , Misery e L’ombra dello scorpione , ma non Carrie né It ; di Cormac McCarthy si mette al primo posto Suttree anche se si ricorda il giudizio di Harold Bloom su Meridiano di sangue , «una delle migliori opere americane di tutti i tempi »),e poi caratteristiche di scrittura, temi ricorrenti (John Barth, che ha un fratello gemello ed è nato sotto il segno dei Gemelli, ha scritto spesso romanzi gemellari), modelli formali e frasi celebri ( Grace Paley, a chi le chiedeva dell’esiguità della sua opera: «L’arte è troppo lunga e la vita è troppo breve. Ci sono più cose nella vita che scrivere soltanto»; Ursula K. Le Guin: «Se volete che ciò che scrivete sia preso sul serio, non sposatevi e non fate figli e, su tutto, non morite. Ma se proprio dovete morire, suicidatevi»).
Certo, come tutte le storie letterarie o le antologie, la Guida può lasciare perplessi per alcune scelte: perché non ci sono Bret Easton Ellis, Jay McInerney o Edmund White, per dire, ma ci sono Sandra Cisneros e Leslie Marmon Silko? Però il merito è proprio quello di avvicinare il lettore -guidarlo ,appunto ad autori molto noti negli Stati Uniti, e molto meno in Italia, dove in libreria si trova tutto di Philip K. Dick o John Cheever ma nulla di Maxine Hong Kingston ( della quale si segnala La donna guerriera , uscito da Knopf nel ’76).Per il resto,i «protagonisti» della letteratura americana selezionati ( lo ricordiamo, dal ’45 a oggi) sono quaranta, tra i quali Barthelme, Carver, Ellroy, Capote, DeLillo, Mailer, Salinger, Vonnegut, David Foster Wallace... E, soprattutto, c’è un’impagabile classifica delle 50«opere da non perdere», da Reservation Blues(1995) di Sherman Alexie aIl falò delle vanità(1986) di Tom Wolfe. Chi scrive ne ha lette tre, più una lasciata a metà... E voi?