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 2014  marzo 30 Domenica calendario

PETER E DAVID FINALMENTE SPOSI A LONDRA LA CORSA GAY PER DIRSI “SÌ”


I futuri sposi che si tengono per mano nella sala del Comune hanno atteso a lungo questo momento. Come spesso capita nei matrimoni, sono tesi nel dire «sì» davanti ad amici e parenti. Uno dei due si impappina leggermente nel pronunciare il nome dell’altro, suscitando i sorrisi affettuosi del pubblico. I fotografi immortalano la scena.
Sembra una cerimonia come tutte le altre, ma lo è solo in parte. Peter McGraith e David Cabreza sono diventati marito e marito a pochi minuti dall’entrata in vigore della legge che consente i matrimoni civili omosessuali in Inghilterra e Galles. Lo hanno fatto davanti a telecamere e giornalisti, nella sala comunale del quartiere trendy di Islington, nel nord di Londra, allo scoccare della mezzanotte tra venerdì e sabato. Vestiti entrambi in smoking, con papillon grigio e fiore rosso all’occhiello, hanno esibito felici il certificato di matrimonio. «Per noi è un momento profondamente personale, ma al tempo stesso abbiamo deciso di farlo pubblicamente per mostrare al mondo che il nostro Paese riconosce e rispetta la nostra relazione», ha raccontato McGraith.
Peter, designer scozzese di 49 anni, e David, finanziere di 42 anni originario di Seattle, stanno insieme da 17 anni e hanno due figli adottivi. Desideravano da tempo ufficializzare il rapporto, e già tre anni fa David aveva chiesto a Peter di «sposarlo». Quando la nuova legge è stata approvata nel luglio scorso, non hanno perso tempo. «Erano entrambi molto emozionati», racconta Peter Tatchell, amico della coppia, testimone di nozze e attivista per i diritti degli omosessuali. «Il momento più toccante si è avuto quando i figli gli hanno portato le fedi nuziali, molti dei presenti avevano le lacrime agli occhi».
Dal punto di vista pratico, la nuova legge non cambia sensibilmente lo status delle coppie omosessuali. Le unioni civili approvate nel 2005 già conferivano loro riconoscimento legale e molti degli stessi diritti delle coppie sposate eterosessuali, inclusa la possibilità di adottare bambini. Ma la nuova legislazione ha un alto valore simbolico in un Paese che negli Anni 80, con Margaret Thatcher, proibì a scuole e autorità locali la «promozione» dell’omosessualità (la legge fu abolita nel 2003). Riflette inoltre un cambiamento sociale: al contrario che in altri Paesi, tra cui la Francia, la legge non ha suscitato proteste di piazza. I sondaggi dimostrano che la maggior parte dei cittadini britannici, soprattutto i più giovani, sostiene i matrimoni omosessuali, anche se, secondo una rilevazione della «Bbc», il 22% delle 1.007 persone interpellate rifiuterebbe un invito ad andarci.
David Cameron, che ha fortemente sostenuto la legislazione, ha parlato di «momento importante per il Paese». In un articolo pubblicato sul sito di notizie gay «PinkNews», il Primo ministro ha spiegato: «Non sarà più importante in Gran Bretagna sapere se sei eterosessuale o omosessuale: lo Stato riconoscerà il rapporto nello stesso modo».
Anche il capo della Chiesa Anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, ha ammesso: «La legge è cambiata, accettiamo la situazione». Proteste sono invece arrivate da alcuni gruppi religiosi conservatori. Andrea Williams di Christian Concern ha detto che «la legge ridefinisce improvvisamente l’idea di matrimonio per motivi egoistici e allo scopo di perseguire una dominazione culturale».
Per Peter e David, è un passo nella giusta direzione, ma non la fine della battaglia contro la discriminazione. «Speriamo che questo cambiamento dia speranza e forza ai gay in Nigeria, Uganda, Russia, India e ovunque siano criminalizzati per il loro orientamento sessuale», ha detto McGraith.