Carmelo Lopapa, la Repubblica 30/3/2014, 30 marzo 2014
BERLUSCONI NON PAGA GLI ONOREVOLI NEANCHE FI È IN PROFONDO ROSSO
Se tollera ormai pochissimo dirigenti e parlamentari forzisti, è anche perché li considera sanguisughe attaccate ai suoi conti bancari personali. Ma adesso basta, tuona Silvio Berlusconi anche in questi giorni. «Io per le Europee non firmo più un assegno — è sbottato — Hanno passato il tempo a litigare tra loro anziché impegnarsi a trovare quattrini». Uno sfogo che prende spunto dal nuovo regime che archivia il finanziamento pubblico. E l’emergenza è dietro l’angolo, come gli ha fatto notare Denis Verdini, dato che per una buona campagna per le Europee occorrerebbe 20-30 milioni di euro. Chi metterà mano al portafogli?
Forza Italia è rinata con la kermesse del 16 novembre 2013 e risulta già zavorrata da 72 milioni di disavanzo ereditato dai bilanci precedenti e dall’eredità Pdl. Per coprire quei rossi l’ex Cavaliere ha già firmato fideiussioni per 87 milioni di euro. Una storia che si ripete. Ancora nel 2013, per saldare i debiti del “fu” Pdl, staccava assegni per 14,8 milioni. Ecco perché ha perso le staffe quando Sandro Bondi, amministratore forzista, Gregorio Fontana, responsabile tesseramento, e l’uomo dei conti Rocco Crimi gli hanno portato l’elenco dei parlamentari che da tempo non versano più la quota da 800 euro mensili. Praticamente tutti i deputati e senatori. Un buco che solo nell’anno della legislatura appena iniziata ammonterebbe già a 1 milioni di euro. E pochissimi hanno versato i 25 mila euro che sulla carta erano necessari per potersi candidare alle Politiche 2013. Sono partite quindi in batteria decine di lettere di “recupero credito” in stile Equitalia per recuperare in alcuni casi fino a 50 mila euro. «Caro amico/ a — è l’incipit della missiva a firma Bondi — dalla verifica effettuata risulta che il credito nei Tuoi confronti ammonta ad Euro...» Si ricorda il «dovere morale» verso il movimento, quindi si prega «di voler provvedere al più presto al saldo residuo dei Tuoi versamenti». Stavolta i 68 deputati e 60 senatori forzisti non avranno scampo, archiviati i tempi in cui la “Tv della libertà” gestita da Michela Vittoria Brambilla poteva accumulare un buco da 800 mila euro (coperti dalle casse di Forza Italia) che poi ne ha determinato la chiusura a fine 2012. «Conto di chiudere il bilancio Pdl in pareggio, quando a luglio ci arriverà l’ultima tranche di finanziamento pubblico, benché dimezzata, da 5-6 milioni» spiega Maurizio Bianconi, tesoriere del partito sciolto. «Resta il problema dei dipendenti, ridotti da 80 a una trentina, speriamo di risolvere in maniera indolore ». È la crisi che bussa anche alle porte del Palazzo, ammette il tesoriere, «perché noi partiti produrremo pure merda, ma siamo a tutti gli effetti aziende».
Berlusconi non sente più ragioni, vuole che i suoi si diano da fare, ora che la nuova legge, oltre a cancellare il finanziamento pubblico, fissa anche un tetto a quello privato da 100 mila euro. Due le strade studiate a Palazzo Grazioli in molteplici riunioni avute in queste settimane. La prima porta al tesseramento. Gregorio Fontana ne è il responsabile nazionale: «Quindici giorni fa il presidente ha lanciato con una lettera sul sito l’operazione. Iscriversi al Pdl costava 10 euro, noi pensiamo che l’adesione a Fi non possa essere svilito da una somma così irrisoria, vogliamo persone che ci credano e si impegnino. Avremo tre categorie di iscritti: il volontario azzurro che contribuirà con un minimo di 50 euro, il socio sostenitore, da 100 a 500 euro, e il benemerito, da 500 in su. Subito dopo — continua il deputato lombardo — saranno convocati i congressi locali per eleggere i coordinatori». Partito leggero ma soldi veri. E i club? «Anche i presidenti e i loro direttivi avranno l’obbligo di iscriversi al partito — conclude Fontana — ed è la conferma che non vi è alcuna divaricazione tra noi e loro ». E poi c’è la seconda via, che passa per il rastrellamento di finanziamenti privati. La responsabile Fundraising è Daniela Santanché. «Ho appena consegnato il progetto nelle mani di Berlusconi — racconta — Abbiamo fatto un gran lavoro con Antonio Palmieri, responsabile Internet: a giorni partirà il sito dedicato alla raccolta fondi, ci ispiriamo al modello Obama, con varie tipologie di contribuzione ». Poi, ogni eletto nazionale o locale avrà un budget ideale da raccogliere, spetterà a lui darsi da fare. In cantiere, anche aste su Ebay per inviti a cena con politici forzisti. La buona riuscita, coi venti di antipolitica che imperversano, sarà tutta da dimostrare.