Emilia Costantini, Corriere della Sera 30/3/2014, 30 marzo 2014
PREZIOSI: BASTA, STACCO DALLA TV VOGLIO SPERIMENTARE A TEATRO
ROMA — «Mi ritiro dalle scene tv». Reduce dal successo della fiction su Don Diana, prima ancora dall’interpretazione del giudice Sossi e, prossimamente, di nuovo sul piccolo schermo con «La bella e la Bestia» (in onda su Raiuno in autunno), Alessandro Preziosi dice basta.
«Sì, dopo questa abbuffata, per ora dico basta perché non bisogna esagerare — afferma l’attore — altrimenti si rischia di dissipare la propria immagine, di disperdersi... Il pubblico ti vede troppo e dappertutto, si rischia l’overdose: diventi un intrattenitore e non più un interprete di storie. È un po’ quello che accade, per esempio, nei film italiani: sembra una compagnia di giro, sempre gli stessi attori. Forse dipende dalle giuste fidelizzazioni che si istaurano con certi registi, ma si ha la strana sensazione di assistere allo stesso film e si finisce per confondere gli spettatori, anche perché le storie sono un po’ tutte uguali: quando si imbrocca un filone che funziona, lo si rosicchia fino all’osso, ma alla fine ti puoi rompere i denti».
Mancanza di fantasia? «Direi soprattutto di coraggio — ribatte — e ciò è dovuto anche al sopravvento della televisione, che ha finito per omologare, appiattire tutto: le sceneggiature cinematografiche si adeguano, vogliono creare un rapporto di serenità con lo spettatore che non deve essere inquietato con vicende troppo complesse, impegnative o drammatiche, e così certi film sembrano delle fiction riuscite male».
Così Preziosi si rifugia in palcoscenico: attualmente è protagonista al Teatro Vascello di Roma (poi in tournée) con Cyrano sulla luna , una sua drammaturgia ispirata al romanzo di Savinien Cyrano de Bergerac intitolato L’altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna . «Si tratta del vero Cyrano, personaggio realmente esistito, vissuto alla metà del Seicento, cui si ispirò lo stesso Edmond Rostand per la sua celebre commedia. Ma non era uno spadaccino — avverte Preziosi — piuttosto un tipo eccentrico, bizzarro, scrittore ed apprezzato alchimista. Immaginò un viaggio fantastico e meraviglioso nei Paesi della Luna e anche del Sole. Il suo fu un pretesto letterario per esporre ardite teorie filosofiche, scientifiche e religiose sul movimento della Terra, l’eternità e l’infinità dei mondi, la costituzione atomica dei corpi, i principi fisici dell’aerostato...».
Fra le tante opere teatrali che avrebbe potuto rappresentare, l’attore e regista ne sceglie una inedita: «Di testi classici ne ho interpretati tanti ed è giusto continuare a rappresentarli. Arrivato però a 41 anni, il bilancio professionale è d’obbligo: ho bisogno di misurarmi non più con i soliti testi di Shakespeare, bensì di azzardare un percorso diverso. In questo caso ho voluto andare alle origini di un personaggio vero, che avevo già interpretato nella versione “inventata” da Rostand. Perché anche in palcoscenico occorre avere più coraggio nelle scelte: i gestori e gli impresari teatrali italiani chiedono costantemente gli stessi titoli per andare sul sicuro e non si rendono conto che senza nuovi testi il teatro muore. In Francia, Germania, Inghilterra c’è invece un grande interesse per le novità».
E il prossimo progetto di Preziosi riguarda un altro personaggio che ha ispirato varie opere di numerosi autori, Don Giovanni: «Lo voglio riscrivere a modo mio perché per me, invece di rappresentare il famoso e per certi versi affascinante avventuriero che colleziona donne, è in verità un uomo che dimostra tutta la sua patetica debolezza proprio nei confronti dell’altro sesso. È il classico atteggiamento maschile, quello della supremazia sulla donna per renderla schiava, per ridurla in suo possesso. E alla fine il mio Don Giovanni non finirà a bruciare tra le fiamme dell’inferno, ma si convertirà: credere in Dio sarà il suo riscatto morale».