Mirko Graziano, La Gazzetta dello Sport 29/3/2014, 29 marzo 2014
«BUFFON: VI DICO CHE SARA’ UN GRAN PORTIERE»
Ma sì, dai, lo abbiamo pensato un po’ tutti fin dall’esordio di Simone Scuffet, classe 1996: forse l’Italia del calcio ha effettivamente fra le mani l’erede di Gianluigi Buffon. Una boccata d’ossigeno fra i pali, visto che dietro a Gigi - dopo i ritiri di Angelo Peruzzi e Francesco Toldo, e l’addio all’azzurro di Christian Abbiati - si era da tempo creata una voragine tecnica. Proprio qui, da noi, patria dei migliori portieri del mondo: nel Mondiale del 90’, per esempio, l’allora commissario tecnico Vicini convocò Walter Zenga (Inter), Stefano Tacconi (Juve) e Gianluca Pagliuca (Sampdoria), tre fenomeni per una maglia sola; e già erano pronti a sbocciare Bucci, Marchegiani e Sebastiano Rossi.
Parola di Gigi Ultimamente qualcosa si muove davvero in porta. Bardi e Perin sono titolari in Serie A con Livorno e Genoa, ed è forse in Serie B la meglio gioventù, guidata dal 21enne Nicola Leali (proprietà Juve, in prestito allo Spezia) e dal 19enne Alessio Cragno, numero uno del Brescia. Detto questo, Scuffet sembra obiettivamente avere qualcosa in più rispetto ai baby colleghi. «È un ragazzo giovane che sicuramente farà una grande carriera - dice di lui Buffon, probabilmente il più forte portiere italiano di tutti i tempi -. Esordire in Serie A a quell’età non è facile, come so bene, e penso che una dote indispensabile in questo caso sia la sicurezza in se stesso, cosa che mi pare abbia dimostrato». Atteggiamento protettivo quello del capitano della Nazionale, che non intende andare oltre con giudizi, complimenti e paragoni particolari, avendo ben presente quanto possano essere insopportabili le pressioni in un calcio, quello italiano appunto, che trita come pochi i migliori talenti sulla rampa di lancio, soprattutto dal punto di vista psicologico. «Non penso sia giusto giudicare ora le sue caratteristiche tecniche - conclude Buffon -, preferisco invece elogiare quelle caratteriali, come la serenità con la quale Simone sta affrontando questa stagione».
Similitudini... Scuffet è un ragazzotto di 190 centimetri per oltre 80 chilogrammi di peso: praticamente la stessa stazza di Buffon. Il baby dell’Udinese ha esordito in Serie A l’1 febbraio, a Bologna, dentro fra i grandi non ancora 18enne: come Gigi, classe 1978, titolare il 19 novembre 1995. Terzo portiere in partenza, Scuffet è stato lanciato nella mischia in seguito all’infortunio di Brkic, scavalcando quindi il «secondo» Kelava: Gigi, a sua volta, «approfittò» dello stop di Bucci e si mise immediatamente alle spalle pure Nista, il «dodici» del Parma di quei tempi. Nel destino di entrambi, poi, c’è una milanese: Scuffet esplode definitivamente con l’«8» in pagella contro l’Inter, nel tempio di San Siro; SuperGigi fece addirittura meglio, perché incrociò al suo esordio assoluto l’eccezionale Milan di Fabio Capello (al Tardini, sempre 0-0),«8» in pagella, «sicurezza da veterano» il giudizio di Lodovico Maradei, storica prima firma della Gazzetta dello Sport. Infine, un’ultima curiosità: Scuffet, Buffon, e pure il grande Dino Zoff, cognomi che terminano con una consonante. Insomma, a livello di corsi, ricorsi e segnali più o meno divini ci siamo...