Maria Volpe, Corriere della Sera 29/3/2014, 29 marzo 2014
FENOMENO DE FILIPPO: «AMICI» E’ LA SCOMMESSA VINTA CON PIERSILVIO
In tv appare fredda, distaccata. Controlla le emozioni. E non solo. Ha tutto sotto controllo. Il suo entourage, il suo staff, i ragazzi di «Amici», i partecipanti di «C’è posta per te», hanno una vera adorazione per lei. Perché li protegge. È attenta. Li guida. Li ascolta. Eppure anche Maria De Filippi ha le sue debolezze nella vita privata. È una donna forte sì, ma è anche una madre apprensiva, all’antica, possessiva e pure una moglie ansiosa e preoccupata.
Signora De Filippi, ogni tanto, ultimamente, Maurizio Costanzo, suo marito, viene dato per grave, anzi gravissimo. Lei come la prende?
«Molto male, mi arrabbio e ci resto malissimo. Lo scorso ottobre quando Berlusconi andò a trovare Maurizio al San Raffaele, fu una bomba, tutti dissero che era in fin di vita. E non era vero. Poi tutto è andato a posto. Ma di tanto in tanto ritornano a girare voci del tutto infondate che lo danno per morente e io ci sto ancora malissimo. Avevo anche il dubbio se parlare con lui o no. Perché ovviamente a lui nessuno diceva niente. Alla fine gliel’ho detto».
E lui come l’ha presa?
«Si è messo a ridere. Mi ha detto: “Guarda che capita sempre, ti allunga la vita. Anche a me è capitato di scrivere il coccodrillo di qualcuno che stava bene. È giusto e normale che sia così”. Insomma lui se ne frega perché è giornalista e sa come funzionano queste cose. Così anch’io ho smesso di prendermela».
Lui le dà sempre consigli? E lei li ascolta?
«Sempre, altroché. Gli è piaciuta da pazzi l’edizione di “Amici” dell’anno scorso quando ho fatto molti cambiamenti... Lui detestava i professori specie quelli che colpivano i ragazzi, diceva che volevano fare troppo i protagonisti».
Che mamma è lei?
«Sono contenta di lui (Gabriele, 23 anni, ndr ), sono felice quando lo vedo onesto e umile. Non ho mai smesso e non riesco a smettere di controllarlo. Io so dove va e con chi va. Con Facebook ora è facile».
Come l’ha cambiata la maternità?
«Se discuto con lui perdo il buon umore, sono concentrata su di lui. Come fosse la cotta da ragazzina, tutto è focalizzato lì. Prima sapevo dividere l’emotività dal lavoro, ora i sentimenti hanno il sopravvento. E alla fine per non stare male, se litighiamo, sono io a cedere».
Sul lavoro cede poco invece. Per esempio nel 2001 quando ebbe inizio l’avventura di «Amici»…
«Si chiamava “Saranno famosi”, andava su Italia 1 e lo conduceva Daniele Bossari. Io ne ero autrice e produttrice. Non andava tanto bene e Pier Silvio Berlusconi voleva chiuderlo. Gli dissi: è la collocazione che è sbagliata, fammi provare su Canale 5, il sabato pomeriggio. Se lo tiro su, me lo lasci; se non va, non mi paghi per tre anni. Lui sorrise. Pensò: questa è pazza, ma mi lasciò fare».
Vinse lei.
«Il programma si aggiudicò subito due Telegatti. Poi i produttori del telefilm “Saranno famosi” mi fecero causa per il nome e lo chiamai “Amici”».
E ora, eccoci alla quattordicesima edizione. Torna stasera: due squadre, tre giurati, ospiti internazionali e non (Anastasia e Checco Zalone). E in questa prima puntata c’è anche Matthew McConaughey, un premio Oscar come giurato speciale.
«L’ho contattato prima dell’Oscar. Quando ho visto la premiazione, ho pensato: e chi lo vede più questo. Invece viene con la mamma. Ero davvero certa che mi avrebbe detto no. Ma gli americani non se la tirano».
A «C’è posta per te» e ad «Amici» ci sono sempre grandi star. Qual è il loro valore aggiunto?
«In programmi così longevi devi dare varietà. Mi sposto all’estero per non essere ripetitiva».
Eppure i più amati sono italiani.
«È vero: Totti viene da 12 edizioni a “C’è posta per te”, ed è irrinunciabile per il pubblico. Totti e Garko sono in assoluto gli ospiti che il pubblico vuole di più. Per loro ci sono applausi scroscianti, più che per Julia Roberts».
Qual è stato il maggior cambiamento dal «Saranno famosi» di allora ad «Amici» di oggi?
«All’inizio era più reality che talent. I primi anni puntavamo più al musical, ora diamo la possibilità di mostrare il vero talento di ciascuno: o ballerino o cantante. E abbiamo abbandonato la recitazione perché non si coniugava con gli ascolti».
L’artista di cui è più orgogliosa?
«Alessandra Amoroso, per esempio: che Tiziano Ferro abbia deciso di produrla mi ha reso strafelice. Emma è una che ha fatto una sua strada in autonomia una volta uscita da “Amici”. Ha fatto capire a tutti che il talent non era solo una divisa cretina, che c’era un preconcetto, i soliti preconcetti: Berlusconi, Canale 5... Con Emma hanno capito che era un soggetto intelligente, non un prodotto».
Perché lei ha scelto di mettere la divisa ai ragazzi?
«Per evitare loro una esaltazione senza motivo» .
Ha visto la suora di «The Voice»? Preoccupata?
«“Amici” non è in competizione con “The Voice”. In un talent conta come canti, non l’abito che indossi. Se “The Voice” salirà nei dati sarà merito del programma e non della tonaca. J-Ax è un grande!»
È vero che è stata scartata da «Amici»?
«No, non è vero».
Gli ascolti di «C’è posta per te», «Amici», «Uomini e donne», sono sempre solidi. Ogni tanto, dopo anni, non è stufa, non ha voglia di cambiare tutto?
«Io cambio molto i prodotti perché quel che annoia è la prevedibilità. Certo mi piacerebbe fare altre cose, ma per ora sono solo idee. Ho ridetto a Sabrina (Ferilli, ndr): “Facciamo qualcosa io e te”. Penso a uno speciale come fossimo a casa mia o a casa sua: arrivano ospiti, amici. Io metto in difficoltà lei e lei fa lo stesso con me... Vedremo».