Francesco Paternò, pagina99 28/3/2014, 28 marzo 2014
I COSTI POLITICI DELLA DIFESA
ROMA. Il burden sharing, la condivisione degli oneri, cioè chi paga il conto finale, è il dossier più sbattuto sul tavolo dagli americani agli alleati europei della Nato, storicamente riottosi quando si trattava di tirar fuori il portafoglio. Finita la guerra fredda ma cogliendo la palla al balzo del ritorno di fiamma della Russia, il presidente Barack Obama ha ribadito adesso il concetto, esprimendo «qualche preoccupazione sulla diminuzione delle spese per la difesa». In Europa sono in pochi a rispettare l’impegno di spesa di almeno il 2% del Pil, tanto più in questi anni di crisi economica provocata per altro dalla bolla americana.
Ma Obama deve vendere gli F-35 e altro, perché ha appena proposto un taglio forte al suo bilancio militare. L’industria della difesa ha finora prosperato sulle commesse interne del Pentagono: se queste vengono meno per le sforbiciate al budget, l’industria nazionale andrà sempre più aiutata nel sostenere la competizione internazionale. Cominciando a premere sui riottosi alleati.