Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 28/3/2014, 28 marzo 2014
Il Fondo monetario internazionale ha raggiunto un accordo di massima per far scattare prestiti fino a 18 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina, un’iniezione di fondi che dovrebbe portare il totale degli aiuti promessi a sfiorare i 30 miliardi
Il Fondo monetario internazionale ha raggiunto un accordo di massima per far scattare prestiti fino a 18 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina, un’iniezione di fondi che dovrebbe portare il totale degli aiuti promessi a sfiorare i 30 miliardi. «Il sostegno finanziario dall’insieme della comunità internazionale che questo programma mobilita - ha fatto sapere il Fondo Monetario - raggiungerà i 27 miliardi nei prossimi due anni». Dal Congresso americano sono nel frattempo arrivati voti della Camera e del Senato a favore di misure che consentano al governo sia di garantire crescente assistenza all’Ucraina che di far scattare ulteriori sanzioni contro funzionari russi, tra le quali congelamenti di asset per chi abbia violato la sovranità dell’Ucraina. La legge sarà inviata a Barack Obama per la firma non appena riconciliate le differenze tra le due versioni. La Camera prevede 50 milioni in aiuti al sistema politico, il Senato cento milioni in cooperazione nella sicurezza. Gli Stati Uniti si sono già impegnati con un miliardo di dollari in garanzie sul credito e l’Unione Europea con 11 miliardi di euro. Il "salvagente" finanziario internazionale ha l’obiettivo di scongiurare il collasso economico della nazione, assediata dalle truppe di Mosca e dilaniata dalla secessione della Crimea orchestrata da Vladimir Putin. Ieri l’Assemblea generale dell’Onu ha definito illegale l’annessione russa della Crimea, ma il ministero della Difesa ucraino ha denunciato nuove escalation delle tensioni militari, con l’ammassarsi di centomila soldati di Mosca alle frontiere ucraine. la battaglia di Kievla battaglia di Kiev Gli impegni finanziari globali si avvicinano alle richieste di Kiev, appunto 30 miliardi, in risposta a una spirale di esaurimento delle riserve in valuta estera, impennate del deficit e ingenti debiti dovuti a Mosca e creditori stranieri. Ma gli aiuti arrivano anche a caro prezzo. Kiev dovrà farsi carico di un budget caratterizzato da drastiche riforme e tagli di spesa. Un accordo è però diventato necessario, ha affermato ieri il Primo ministro di Kiev Arseniy Yatseniuk in Parlamento, per evitare vere e proprie "catastrofi": una recessione che, ha ammonito, brucerebbe quest’anno il 10% del Pil, limitando invece la contrazione al 3 per cento. Gli scontri a KievGli scontri a Kiev L’alto funzionario del Fondo Nikolay Guerguiev ha detto che Kiev deve completare «alcune iniziative» prima che il board del Fondo approvi ufficialmente gli annunciati soccorsi, un pacchetto da 14 a 18 miliardi. Questi passi comprendono il mantenimento di un tasso di cambio flessibile della valuta e una riforma energetica, che si tradurrà in rincari (dal primo maggio è già previsto un aumento del 50% delle tariffe). L’Fmi invoca inoltre nuove norme sulla solidità delle banche e leggi anti-corruzione. Escluse invece ristrutturazioni del debito. rseniy Yatsenyukrseniy Yatsenyuk Yatseniuk ha da parte sua delineato ulteriori misure che considera indispensabili per il sostegno internazionale: da una riduzione del 10% nei funzionari statali a risparmi sulle pensioni dei magistrati fino a nuove imposte su tabacco e alcolici. Occorrerà adesso verificare le prese di posizione del Parlamento ucraino, in un clima reso più incerto dalle elezioni presidenziali di maggio. I vertici dell’Fmi hanno in calendario un esame dell’intesa con Kiev il mese prossimo e in quell’occasione verrà definito l’esatto ammontare dei prestiti, sulla base delle necessita’ e di una valutazione degli aiuti raccolti.