Aldo Grasso, Corriere della Sera 28/3/2014, 28 marzo 2014
È sempre inelegante insegnare agli altri il loro mestiere e non sarò io a farlo. Facciamo perciò finta che siano discorsi da bar, ad alta voce
È sempre inelegante insegnare agli altri il loro mestiere e non sarò io a farlo. Facciamo perciò finta che siano discorsi da bar, ad alta voce. La sera in cui ho visto a teatro Cinecittà di Christian De Sica, con la regia di Giampiero Solari, ho subito pensato: tre serate di Rai1 sono lì, belle pronte, basta poco per adattarle. E invece non è successo niente. Posso essermi sbagliato. Rai1 avrà fatto quattro conti e ha deciso per il no. Ma mercoledì sera, seguendo la puntata di «Porta a porta» dedicata, appunto, al musical, come uno stupido mi sono dato ragione. Christian ha raccontato aneddoti, ha cantato, ha riempito la scena con una facilità persino imbarazzante. E come spalla aveva Bruno Vespa, abituato a ben altri teatrini! Com’è noto, lo spettacolo segue la traccia dei ricordi, a cominciare da Vittorio De Sica. Entra in scena Christian e comincia a raccontare: «Al celebre studio 5, papà stava girando “Il Generale Della Rovere” con la regia di Roberto Rossellini. Fu la prima volta che vidi gli effetti speciali in tutto il loro splendore: mio padre e Vittorio Caprioli che si rotolavano nella neve finta! Poi Rossellini mi prese da parte e mi chiese “Ma che pure tu vuoi fare l’attore? Per carità... lascia perdere! Piuttosto vai a studiare in America che è meglio!”. Sì, perché Roberto gli attori proprio non li digeriva». Un lungo racconto che si snoda tra monologhi, balletti, canzoni per ricostruire l’epopea della mitica Cinecittà. È già tutto lì, pronto per andare in onda. Costa troppo? Come ha dimostrato l’altra sera, Christian ha bisogno di poco: un pianoforte, qualche ospite, un balletto. E si rivolge al target ideale della rete. Lasciamo perdere confronti antipatici, ma su Rai1 abbiamo visto serate di intrattenimento facilmente dimenticabili e Cinecittà avrebbe in più quel tanto di classe che è sempre stata la cifra storica del varietà della Rai.