Marco Cremonesi, Corriere della Sera 28/3/2014, 28 marzo 2014
MILANO — I
venetisti se la prendono con Alessandro Russello, il direttore del Corriere del Veneto . Il quotidiano ha infatti interpellato tre diverse società di monitoraggio del traffico web. Risultato: secondo Alexa, Calculstat e Trafficestimate i votanti al referendum sull’indipendenza della Regione sarebbero stati poco più di 100 mila. Numero lontano dai quasi due milioni e mezzo di voti dichiarati da Gianluca Busato e dagli altri promotori del referendum.
L’indipendentista non l’ha presa affatto bene. «Va bene il primo giorno — ha detto Busato a Effetto giorno su Radio24 — , ma quando anche il secondo pubblicano il mostro in prima pagina senza che ci sia la notizia, allora vuol dire che come cittadini veneti dobbiamo agire come consumatori». Significa che «faremo un’azione di massa, stamperemo un milione di volantini per invitare tutti i cittadini veneti a non comprare più il Corriere del Veneto fino a quando il direttore non si dimetterà».
Giusto ieri, tuttavia, il giornale ha pubblicato altri particolari sul referendum indipendentista. Le tre società di monitoraggio del web hanno infatti individuato la provenienza di molti dei voti confluiti sul sito del referendum, plebiscito.eu. Secondo i tecnici, parecchi sarebbero arrivati dall’estero: in particolare da Germania, Spagna e Serbia. Con una menzione d’onore per il Cile da cui sarebbe arrivato quasi un voto su dieci al referendum indipendentista.
Secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto , si tratterebbe semplicemente di «bot», i programmi utilizzati sul web per compiere varie azioni in origine compiute dagli essere umani: dal rappresentare gli avversari nei videogames, all’indicizzazione delle pagine della rete fino, magari, al votare nei referendum online. I captcha, i codici che vanno inseriti per iscriversi alla maggior parte dei siti, sono nati appunto per evitare iscrizioni automatizzate.
Il direttore del Corriere del Veneto osserva che il giornale «non ha mai fatto e non farà una campagna contro Busato. Ha svolto semplicemente la sua deontologica azione di ricerca della verità al servizio di una corretta informazione». E i dati forniti sono «frutto delle stime di tre diverse importanti società di conteggio del traffico». I dubbi, spiega Russello, «nascono anche da un semplice confronto: alle ultime regionali hanno votato 2,6 milioni di elettori e secondo l’Istat in Veneto solo il 59% dei residenti ha un computer o l’accesso a internet, ovvero circa 3 milioni di persone compresi infanti e ottuagenari». Insomma: «Per raggiungere i risultati dichiarati, dovrebbero aver votato tutti».
Marco Cremonesi