Maurizio Molinari, La Stampa 28/3/2014, 28 marzo 2014
Etihad, entro 10 giorni il piano Alitalia– Etihad Airways è ad un passo dal controllo di Air Berlin ed entro dieci giorni potrebbe presentare il piano industriale per il rilancio di Alialia: la compagnia aerea di Abu Dhabi accelera l’operazione-Europa in coincidenza con la ricerca sul mercato finanziario di New York e Londra di almeno due miliardi di dollari per affrontare i costi dell’entrata in servizio dei primi A380 e Boeing 787 nel corso di quest’anno
Etihad, entro 10 giorni il piano Alitalia– Etihad Airways è ad un passo dal controllo di Air Berlin ed entro dieci giorni potrebbe presentare il piano industriale per il rilancio di Alialia: la compagnia aerea di Abu Dhabi accelera l’operazione-Europa in coincidenza con la ricerca sul mercato finanziario di New York e Londra di almeno due miliardi di dollari per affrontare i costi dell’entrata in servizio dei primi A380 e Boeing 787 nel corso di quest’anno. Decisioni pubbliche e trattative private da parte di James Hogan, presidente di Etihad Airways, James Rigney, capo delle operazioni finanziarie, e Ricky Thirion, tesoriere del gruppo, descrivono l’intenzione di accorciare i tempi per uno sbarco nel Vecchio Continente destinato a coincidere con l’entrata in servizio dei nuovi aerei. Dagli ambienti vicini al quartier generale della compagnia negli Emirati Arabi Uniti filtrano notizie che descrivono un’«operazione parallela e convergente» su Air Berlin e Alitalia. Nel caso della compagnia tedesca, Etihad è intenzionata a portare l’attuale quota del 30 per cento al 49,9 per cento, che implica il controllo de facto senza tuttavia arrivare alla soglia del 50 per cento che i partner tedeschi sommati fra loro tengono a mantenere (fra l’altro, se Etihad superasse il 49,9% la compagnia preda smetterebbe di essere considerata europea e perderebbe i vantaggi che ha in ambito Ue). Per questo Air Berlin ieri ha rimandato la pubblicazione dei risultati finanziari facendo sapere che «è in corso un rafforzamento». Il balzo in avanti di Etihad su questo fronte anticipa quanto sta per avvenire su quello di Alitalia. La trattativa sulla sorte della nostra compagnia di bandiera sta vivendo giornate intense, Etihad è quasi arrivata alla stesura di un dettagliato piano industriale di rilancio e da Abu Dhabi assicurano che «potrebbe essere presentato nei prossimi dieci o undici giorni». Il doppio binario di iniziative finanziarie in Germania e Italia lascia intendere che Etihad è arrivata a definire le rotte su cui puntare per conquistare uno spazio di rilievo in Europa, sommandosi a quanto già possiede grazie a Aer Lingus, Darwin Airways, Air Serbia e Etihad Regional. Per capire l’entità dell’operazione industriale in gestazione bisogna guardare a Wall Street ed alla City di Londra dove Hogan e Rigney stanno coordinando in questi giorni presentazioni parallele dei progetti di espansione che puntano a raccogliere entro fine anno almeno due miliardi di dollari. Forte di profitti record nel 2013, per 62 milioni di dollari con un progresso del 48 per cento, e di entrate per oltre 6 miliardi di dollari, Etihad cerca i finanziamenti necessari per il debutto nella scuderia dei primi Airbus e Boeing. Si tratta degli aerei acquistati con la commessa da capogiro di 67 miliardi di dollari - che nel 2013 stracciò ogni primato esistente - per avere l’opzione di acquisto su un totale di 199 fra Airbus e Boeing. Il piano di Hogan sembra essere quello di sovrapporre la conquista delle rotte in Europa - attraverso Air Berlin ed Alitalia - con l’entrata in servizio dei nuovi aerei per poi completare il rafforzamento sul mercato grazie a investimenti su Jet Airways, Air Seychelles e Virgin Australia al fine di dare una proiezione verso l’Oceano Indiano alla sfida nei confronti dei concorrenti di Emirates. E’ questo ambizioso volano di decisioni industriali e raccolta di investimenti che sta per bussare alla porta di Alitalia.