Aline Arlettaz, La Stampa 28/3/2014, 28 marzo 2014
PRIGIONIERA DI MITTERRAND LA VERA STORIA DI ANNE PINGEOT
Anne Pingeot è una delle grandi figure enigmatiche della Quinta Repubblica francese. Per oltre 30 anni è stata l’amore segreto di François Mitterrand e con lui ha avuto una figlia, Mazarine. Ha sempre evitato i media ed è comparsa per la prima volta davanti alle telecamere e ai fotografi di tutto il mondo al funerale del suo amante, nel 1996. Una strana immagine, la famiglia ufficiale e quella illegittima riunite intorno allo stesso uomo. Nel suo libro Bouche cousue (Bocche cucite), Mazarine ha scritto: «Mia madre è la protagonista di un film che nessuno vedrà mai». L’opera del giornalista David Bailly, La captive de Mitterrand (La prigioniera di Mitterrand), uscita di recente in Francia, cerca di svelare questo mistero.
I Pingeot sono un’antica famiglia tradizionale, borghese e cattolica, di Clermont Ferrand, nel cuore della Francia. Il nonno, di estrema destra, lavorò con la Germania nazista, vendendole tonnellate di rame: e questo evoca l’oscura giovinezza del futuro presidente della Repubblica.
Anne e François s’incontrano negli Anni 50 a Hossegor, una località di villeggiatura nei Paesi Baschi. I genitori di Anne hanno una casa vicino a quella di Mitterrand, già sposato con Danielle e padre di due figli. Dopo il diploma, nell’ottobre del 1960, lei si trasferisce a Parigi e fa spesso visita ai Mitterrand.
In quel periodo Mitterrand politicamente è molto debole. Tutti e due passano un sacco di tempo a visitare i musei, a passeggiare nei giardini del Lussemburgo e a parlare di letteratura. Nel 1963, invece di ascoltare la musica yéyé, Anne preferisce leggere, lavorare e incontrare François che è diventato il suo amante e ha ventisette anni più di lei.
Nel 1974 dà alla luce sua figlia, da sola. Mitterrand la vedrà per la prima volta un mese e mezzo più tardi e la riconoscerà solo dieci anni più tardi. Il loro rapporto è spesso turbolento. Bailly racconta una scena edificante: Mitterrand, allora presidente della Repubblica, trascorre qualche giorno di vacanza con la sua compagna. Una mattina scoppia tra loro un violento litigio. Anne sale sulla macchina di suo fratello e gli ordina di partire. Mitterrand, che le è corso dietro, gli ordina di fermarsi. Si aggrappa persino alla portiera, trascinato dal veicolo che prosegue per la sua strada.
Il 10 maggio 1981 Anne Pingeot scopre alla tv il volto del nuovo presidente della Repubblica: a un’amica dirà che è il giorno più brutto della sua vita.
Resta ancora più sola. Il che probabilmente spiega perché, per sfuggire alla situazione in cui è confinata, si rifugia ancora di più nel suo lavoro di conservatrice di museo. David Bailly dice che ha voluto scrivere il suo libro per portarla alla luce e spiega che aveva un rapporto ambivalente con il potere. «Penso che se l’ha usato, era al solo scopo di poter realizzare delle cose, ad esempio, in campo architettonico, per la ristrutturazione del Musée d’Orsay e l’ampliamento del Louvre con la piramide. Nello stesso periodo accompagnava François Mitterrand agli incontri, batteva a macchina i suoi discorsi, quindi non era totalmente disinteressata alla politica». Donna di carattere, non esitava a riagganciare il telefono in faccia a Mitterrand quando lui la chiamava mentre era impegnato in qualche viaggio ufficiale con la moglie, o a criticare i suoi discorsi.
La loro storia ha corso il rischio di diventare di pubblico dominio in diverse occasioni. Ad esempio, da parte di quei paparazzi che durante il primo fine settimana di relax di Mitterrand neo-eletto capo dello Stato, gli scattarono una foto mentre era a passeggio con una donna che pensavano fosse Danielle. Si resero conto solo più tardi che in realtà era la sua amante. Di divorzio si parlerà due volte: lo proporrà Mitterrand in un primo momento, poi Danielle, che aveva trovato rifugio tra le braccia di un insegnante di educazione fisica. Rinunciarono, soprattutto per motivi politici.
François propose a Danielle che il suo amante vivesse con loro nella loro casa parigina e qualche anno dopo lo assunse come autista. Questo non impedirà a Danielle, dopo la morte del marito, di bruciare un fascio di lettere di Anne Pingeot che aveva trovato casualmente. In cambio Mitterrand, per proteggere sua figlia, impiegava sproporzionati sistemi di sorveglianza e intercettazioni telefoniche generalizzate che in seguito provocarono un grande scandalo. Anne cercava di affrancarsi dalle guardie del corpo che giorno e notte vigilavano su di lei e Mazarine: dovevano seguire in bicicletta, lei, con la figlia sul seggiolino.
Anne Pingeot oggi vive una tranquilla pensione e si occupa spesso dei suoi tre nipoti. Del suo grande amore restano i ricordi e le foto della loro vita in comune e una figlia, ormai scrittrice di successo, il cui volto evoca irresistibilmente quello del padre.
Traduzione di Carla Reschia