Giovanni Caprara, Corriere della Sera 28/3/2014, 28 marzo 2014
BIDEN, IL PIANETA OLTRE PLUTONE CHE ALLARGA IL SISTEMA SOLARE
È il pianeta più lontano del nostro sistema solare. È stato scoperto oltre i confini finora conosciuti, in un profondo buio dove finora si pensava esistessero soltanto astri con la coda e per questo era stata battezzata la culla delle comete. Il nuovo corpo celeste ha per il momento soltanto una sigla, 2012 VP113, ma basta per far sognare rapidi cambiamenti nella conoscenza del lontano mondo a cui si guarda con sempre maggior curiosità. Il nuovo protagonista del corteo solare è un pianeta nano, secondo la nuova classificazione adottata nel 2006 dall’Unione astronomica internazionale.
La decisione fu allora molto contrastata perché portò alla cancellazione di Plutone come ultimo pianeta e diventato il primo della nuova classe. Ma il provvedimento venne adottato perché ci si rendeva conto che ormai i confini del sistema solare dovevano essere ridisegnati lasciando solo gli otto grandi pianeti fino a Nettuno degni di questo nome mentre gli altri era opportuno battezzarli «nani». In verità erano più piccoli, ma avevano anche caratteristiche differenti e quindi era il caso di distinguerli diversamente. A spingere verso questa drastica scelta era stata soprattutto la scoperta di un corpo celeste, Sedna, più grande di Plutone: una prova inconfutabile dell’esistenza di una famiglia di corpi da osservare con occhi diversi.
I confini del sistema solare sono posti a 50 unità astronomiche, vale a dire cinquanta volte la distanza tra la Terra e il Sole che è di 150 milioni di chilometri. Sedna si trova a 76 unità astronomiche. Ora il nuovo pianeta VP113, già ribattezzato non ufficialmente da alcuni «Biden» (in quanto «VP», vicepresidente degli Stato Uniti), si trova ancora più lontano, a 80 unità astronomiche: è nella «nube di Oort», la culla delle comete. Gli autori della scoperta (i primi indizi risalgono al 2012) sono gli astronomi americani Scott Sheppard e Chadwick Trujillo, che hanno utilizzato un telescopio in Cile. «Di questi corpi con un diametro superiore a mille chilometri riteniamo ne esistano almeno novecento in quelle zone estreme», hanno precisato.
Ma studiando l’orbita di Biden gli astronomi hanno risollevato quasi un mito inseguito da decenni; cioè la presenza di un pianeta gigante oltre tutti quelli conosciuti, il famoso e mai trovato «decimo pianeta». Ci sono infatti anomalie nella sua corsa che farebbero pensare alla presenza di un corpo dieci volte più grande della Terra. L’origine di Biden resta misteriosa. Si immagina che una volta fosse vicino al Sole e che sia stato spinto lontano con il tempo o addirittura che sia frutto di una cattura al corteo di un’altra stella. Tutte ipotesi non facili da verificare, comunque affascinanti da indagare.
Il nuovo pianeta si è accompagnato in queste ore ad un’altra scoperta interessante (entrambe pubblicate sulla rivista Nature ) e cioè il ritrovamento attorno all’asteroide Chariklo in orbita tra Saturno e Urano di due densi anelli di polvere analoghi per certi aspetti a quelli ben più numerosi del famoso Saturno. Gli anelli di Chariklo sono ben più ristretti e rispettivamente larghi tre e sette chilometri. Anch’essi rappresentano un record perché è la prima volta che si avvistano anelli intorno ad un asteroide.