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 2014  marzo 27 Giovedì calendario

L’X FACTOR DELLE ORSOLINE DOVE SI PUO’ DIVENTARE CANTANTI E SUORE (O ENTRAMBE LE COSE)


Adesso prendiamoci tutti per mano e recitiamo un Padre Nostro per la nostra lezione di teatro e per suor Cristina». Sul palco, accanto ai suoi studenti pronti a provare La bottega dell’orefice, testo sul matrimonio scritto da Karol Wojtyla che metteranno in scena al Santuario delle lacrime di Siracusa, c’è l’ispirata docente Claudia Koll, in pantaloni neri, cappotto beige e Bibbia dalla copertina rossa da cui ha appena letto un passo dell’Ecclesiaste; in platea è operativa suor Maria Pina Ammarabita, direttore generale dell’accademia e addetta all’audio. È il tradizionale momento di raccoglimento prima dell’inizio del corso e la sorella cui è indirizzata la preghiera invocata dalla Koll è Cristina Scuccia, 25enne rivelazione di The Voice, il talent di Raidue. Perché la religiosa che cantando No one di Alicia Keys ha steso i giurati e sta spopolando su Youtube con 30 milioni di visualizzazioni, si è formata artisticamente e spiritualmente proprio qui con la Koll, in questo palazzo di cinque piani a Montesacro, quartiere di Roma nord, con il cancello verde, i mattoncini rossi e le pareti ricoperte di crocifissi e poster di Papa Francesco.
Alla scuola delle Orsoline Star Rose Academy, sottotitolo «Dove c’è arte c’è amore», Cristina è approdata nel 2008 dalla sua Comiso: ha frequentato un anno di corso, cantato, danzato, imparato a vincere la timidezza imitando in scena la gestualità di Gianna Nannini come le consigliava il maestro di canto Roberto Simone. E ha interpretato pure la squinternata e sexy mogliettina Cory nella commedia di Neil Simon A piedi nudi nel parco, prima di rendersi conto di non poter più sottrarsi alla chiamata divina. E decidere quindi, una mattina del gennaio 2009, di infilare la porta della cappella anziché quella dell’aula di danza per mettere il velo e la croce al collo, abbandonando la sua vita da laica, il fidanzato e la band (il 29 luglio rinnoverà ad Assisi i voti di castità, purezza e obbedienza).
Non ha dovuto camminare granché perché all’Academy spettacolo e religiosità convivono e le stanze delle suore sono ai piani alti del palazzo. La scuola è stata fondata sei anni fa dalle Orsoline della Sacra Famiglia, ispirate dalla Lettera agli artisti di Giovanni Paolo II («mettete il talento ricevuto al servizio della Bellezza»). L’hanno chiamata Rose, in omaggio alla fondatrice dell’ordine (e proprio interpretandola nel musical Il coraggio di amare Scuccia ha incontrato per la prima volta le religiose) e l’hanno insediata con il suo triennio di recitazione, canto e danza per ragazzi dai 18 ai 26 anni nella stessa sede del loro istituto, dove gestiscono anche un asilo e una residenza per turisti.
Al piano terra la sala teatro e quella di danza, al primo la cappella e le sale polifunzionali, sopra le stanze delle otto sorelle e della madre superiora suor Carmela Di Stefano, che per la direzione artistica ha scelto la Koll, ex musa di Tinto Brass e poi protagonista di una radicale conversione al cattolicesimo, perfetto trait d’union tra arte e religione. L’attrice non ci ha messo molto a capire che la rivelazione di The Voice aveva una marcia in più: «Abbiamo riconosciuto subito il suo talento perché Cristina cantava con il cuore e la sua voce si è affinata dopo la consacrazione, l’ha resa più forte. È così che succede: anch’io da quando ho incontrato il Signore ho potenziato i miei doni, Lui affina i talenti».
A gestire quelli della neostar e la sua pagina ufficiale su Facebook «Suor Cristina Scuccia fan club», l’Onnipotente ha messo però le consorelle: dopo il noviziato in Brasile è stata trasferita al convento milanese delle Orsoline (e nonostante lo tsunami di fama, non ha alcuna intenzione di lasciarlo), ma le sorelle dell’Academy la sentono tutti i giorni: «Ogni passo è valutato dalla madre superiora e da don Raffaele Giacopuzzi, direttore del Good news festival, contattato dagli organizzatori di The Voice quando suor Cristina lo ha vinto lo scorso anno con Ho sentito la tua voce, dedicata a Gesù» chiarisce suor Maria Pina, che era anche nel gruppetto di suore che si dimenavano in tv, al debutto di suor Cristina. «La situazione è delicata. Intanto preghiamo tutte per lei, non tanto per la sua vittoria quanto per la sua missione di evangelizzazione».
In questa Academy, che sembra un mix tra la scuola di Saranno famosi e il convento Santa Caterina di Sister Act, regno di Whoopi Goldberg-suor Maria Claretta (ha già dedicato un tweet entusiasta alla suora, come pure la Keys), si sono diplomati dalla fondazione 31 studenti. Adesso sono in 16, arrivati da tutta Italia a frequentare i corsi tenuti anche dal ballerino russo Alexandre Stepkine, dalla soprano Matilda Viola e tra gli altri, da Rita di Lernia, docente di recitazione della Koll ai tempi di Linda e il brigadiere. Il corso costa 4 mila euro l’anno e garantisce una buona dose di visibilità, grazie alle tournée nei teatri, ma soprattutto alla partnership con la cattolica Telepace e agli spettacoli concertati con il Vicariato, come il coro degli allievi dell’Academy agli eventi per l’Anno della fede.
Dopo il boom di Cristina e in vista dei provini per l’anno prossimo, i centralini sono bollenti. Nessun altro studente finora aveva preso i voti, però sono un po’ tutti praticanti («E chi si è allontanato dalla fede qui spesso la ritrova» assicura suor Maria Pina), attratti dalle materie ma anche, come racconta Vito Blasi, 25 anni, di Martina Franca, «dall’ambiente che si respira, con le suore alla chitarra nelle messe e le “adorazioni” che noi studenti pratichiamo prima degli spettacoli ». Prima di Cristina, però, un’altra religiosa c’era stata: suor Anna Nobili, ex ballerina tv e quindi, dopo aver preso i voti, docente di «holy dance», danza santa dedicata al trascendente.
Adesso alla Star Rose Academy manca solo l’happy end. Vittoria di The Voice a parte, qui tutti sperano nell’incontro tra Papa Francesco e suor Cristina, un po’ come succedeva alla fine di Sister Act con suor Claretta che dirigeva il coro davanti al Pontefice. «Intanto, i nostri allievi hanno già danzato per lui alla Giornata dei fidanzati in Vaticano» fa sapere Koll. «E poi non occorre fare sogni in grande perché Dio li fa più grandi di te». Amen.