Antonella Olivieri, Il Sole 24 Ore, 27 marzo 2014
Fiat non vende Rcs, ma nemmeno può salire oltre il 20% che ha già. Diego Della Valle non sta scalando il gruppo, nè ha intenzione di mettere le mani sui giornali
Fiat non vende Rcs, ma nemmeno può salire oltre il 20% che ha già. Diego Della Valle non sta scalando il gruppo, nè ha intenzione di mettere le mani sui giornali. Urbano Cairo, se sale prima lo fa e poi lo dice, ma per il momento ha il 2,84% che ha rilevato nel corso dell’aumento di capitale. L’unico effetto delle "diplomazie" in campo sembra essere stato quello di stemperare i toni nell’azionariato frantumato dal dissolvimento del patto. Avanza così l’ipotesi che sia lo stesso consiglio a proporre i nomi per il reintegro, arrivando alla scadenza naturale del mandato tra un anno. In questo quadro le dimissioni del presidente Angelo Provasoli, che si era reso disponibile se questo fosse servito a facilitare una soluzione, diventerebbero oltre che inutili anche controproducenti. Se si tiene fermo il numero di nove consiglieri, che era stato deciso lo scorso anno in assemblea, senz’altro ci sarà da sostituire Carlo Pesenti, che si è dimesso a febbraio e inoltre dovrà essere confermata la cooptazione di Attilio Guarneri, subentrato allo scomparso Giuseppe Rotelli. ANGELO PROVASOLI MARIO MONTI E IL CARDINALE TETTAMANZIANGELO PROVASOLI MARIO MONTI E IL CARDINALE TETTAMANZI Si vedrà venerdì, quando è stato convocato il consiglio Rcs per convocare l’assemblea che dovrebbe tenersi l’8 maggio. Nel frattempo sono scoppiate le polemiche sui bonus ai manager, ipotesi sulla quale pende la minaccia di sette giorni di sciopero. In realtà, una prima parte dei bonus - tra il 2016 e il 2018 in dipendenza dal raggiungimento degli obiettivi del piano - sarebbe già stata approvata dal cda un mese fa, ma all’ordine del giorno della riunione saltata lunedì scorso era prevista una diversa modulazione degli incentivi al management.