Paolo Siepi, ItaliaOggi 27/3/2014, 27 marzo 2014
PERISCOPIO
Speravo di morire prima di vedere in azione la ministra Madia. Riccardo Barenghi, la Stampa.
«Putin fa il bullo». «Ha il gas dalla parte del manico». Ellekappa, la Repubblica.
Alle Europee la Lega all’attacco dei governi «euristi». In attesa di quella politica, è iniziata la secessione dalla lingua italiana. Il rompi-spread. MF.
Certo che un Nobel per la pace che caccia la Russia dal G8 non è un bel vedere. Gianni Rapetti. Il Foglio.
I servizi coinvolti nel sequestro Moro. Sì, bravi, ma in Piazza Fontana avevano giocato meglio. Spinoza. Il Fatto.
Senza Berlusconi sulla scheda elettorale non ci resta che votare Renzi. Jena. la Stampa.
Enrico Letta in corsa come segretario della Nato. Data l’esperienza in siluri. Il Fatto.
Quando nel 2007 molti si recarono ad Hammamet per il settimo anniversario della morte di Craxi, Guglielmo Epifani brillò per la sua assenza. C’erano invece i segretari di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti, pur non avendo obblighi personali, contrariamente a lui che con Bettino aveva prosperato. Alla domanda: «Perché Epifani non c’è?». Angeletti rispose secco: «Io non mi impiccio». Bonanni disse ironico: «Noi lo abbiamo avvertito che saremmo venuti. Forse l’abbiamo preso alla sprovvista». Più impietoso Maurizio Sacconi, suo ex compagno di partito, che fotografò la situazione dicendo: «I comunisti non l’hanno lasciato venire e lui non è venuto». Perfetto epitaffio dell’opportunismo epifaniano. Giancarlo Perna. Il Giornale.
Nel resto del mondo le opere pubbliche si eseguono rapidamente. Stiamo eseguendo in Svizzera una galleria di circa 15 chilometri sotto il Monte Ceneri che unirà Bellinzona a Lugano. Abbiamo fatto la gara nel settembre 2007, la valutazione delle offerte è stata fatta nel giugno del 2008, a luglio ci hanno assegnato il lavoro, a ottobre abbiamo firmato il contratto (un miliardo di franchi svizzeri, una somma veramente importante) e a gennaio dell’anno successivo abbiamo cominciato lo scavo della galleria di quello che viene definito dagli svizzeri il miglior cantiere che c’è attualmente nel loro paese. Duccio Astaldi, presidente del Consiglio di gestione del Gruppo Astaldi. Tempi.
Gli immigrati, in tutti i paesi del mondo, sono un gruppo a rischio, perché sono meno integrati rispetto agli altri cittadini. Tutti noi siamo potenzialmente autori di reati, ma poi chi ha un certo tipo di formazione e una «rete di relazioni» consolidata, è scoraggiato dal farlo. Per esempio, un ventenne decide di non fare una rapina perché valuta le conseguenze affettive che potrebbe avere il suo eventuale arresto nei confronti della sua famiglia o della fidanzata. Marzio Barbagli, docente di sociologia all’università di Bologna.
A Napoli c’è la bellezza e il pericolo, come in altri grandi centri, ma qui la gente se la prende calma, ama la vita nonostante tutto, è immediata perché comunica con il corpo. Sì, c’è caos ma non c’è stress come a Londra, Parigi, New York, e anche a Milano. Al mio incontro con i giovani ho detto che il mio teatro parte dal basso, dal rumore, ma punta in alto, al cielo sopra... il Vesuvio. Peter Brook, regista teatrale. Corsera.
Sono in attesa di un visitatore importante: Henry Kissinger mi farà da cavaliere a un gran ballo. È l’attrice Liv Ullman a fornirci l’immagine più ficcante del più potente segretario di Stato nella storia americana: «È come se ci fosse un’aureola sul suo capo». Giulio Meotti. Il Foglio.
I parvenu tengono slacciato l’ultimo bottone sulla manica della giacca per dichiararne la fattura artigianale. «Meschinetti! Il sarto gli ha sbagliato le misure? Se le facciano allargare», come mi disse il conte Giovanni Nuvoletti, «arbiter elegantiarum». Stefano Lorenzetto, Dizionario del buon senso. Marsilio.
Gli enormi romanzi di Nicolas d’Estienne (e l’ultimo, Les Fidélités successives, Albin Michel, è il suo migliore) sono pieni di personaggi reali che non sono mai esistiti e reciprocamente. Yann Moix. Le Figaro.
Di colpo rabbrividii e sentii rizzarmi i peli sul coppino. Pensai al momento in cui Robinson Crosue, naufrago in un’isola che immagina disabitata, vede impressa nel terreno l’orma di un piede umano. Jared Diamond, Il mondo fino a ieri. Che cosa possiamo imparare dalle società tradizionali. Einaudi.
Qualche collega un tantino invidioso delle trovate del dottor Ingravallo, detto don Ciccio, qualche prete più edotto dei molti danni del secolo, alcuni subalterni, certi uscieri, i superiori, sostenevano che leggesse dei libri strani: da cui cavava tutte quelle parole che non vogliono dire nulla, o quasi nulla, ma servono come non altre ad accileccare gli sprovveduti, gli ignari. Di queste obiezioni così giuste, lui, don Ciccio, non se ne dava per inteso: seguitava a dormire in piedi, a filosofare a stomaco vuoto, e a fingere di fumare la sua mezza sigaretta, regolarmente spenta. Carlo Emilio Gadda, Quel pasticciaccio brutto de via Merulana. Garzanti. 1957.
L’invasione dell’esercito sovietico, che aveva occupato la Boemia ed esercitava ovunque la sua influenza, l’aveva risvegliata a nuova vita. Vedeva che le persone che avevano una posizione superiore alla sua (e tutti avevano una posizione superiore alla sua) alla minima accusa venivano private di potere, posizione, lavoro e pane, e la cosa l’aveva eccitata: si era messa lei stessa a denunciare gente. «E com’è che fa ancora la portinaia? Non le hanno dato neanche un posto migliore?». Il meccanico sorrise: «Non sa contare neppure fino a cinque. Non possono darle un posto migliore. Possono solo sancire il suo diritto alla delazione. È tutta la loro ricompensa». Poi sollevò il cofano e si mise a esaminare il motore. Milan Kundera, Il libro del riso e dell’oblio. Bompiani, 1978.
Il capitalismo è l’appropriazione del capitale da alcuni ad esclusione degli altri che lo reclamano. Geminello Alvi, Il capitalismo. Marsilio.
In fondo il prefatore di un libro ha un unico scopo: azzerare il libro ed esaltare se stesso. Massimiliano Parente. Il Giornale.
Tutti i nostri nemici sono mortali. Jean-Louis Schefer, Monsieur teste à l’école. P.O.L.
RUBINETTO - Gemma preziosa di piccole dimensioni. Dizionario satirico.
I was married by a judge. I should have asked for a jury. Groucho Marx. Jean-Louis Schefer, Monsieur teste à l’école. P.O.L.
Niente più della malinconia mi tiene compagnia quando fuori piove. Roberto Gervaso. il Messaggero.