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 2014  marzo 27 Giovedì calendario

TOGHE E AMBASCIATORI GLI STATALI PIÙ PAGATI


Nove magistrati su dieci guadagnano oltre 80mila euro l’anno. Cifra sotto la quale non scende nessuno (nes-su-no) fra quanti percorrono la carriera diplomatica. Quella prefettizia assicura retribuzioni annue superiori ai 60mila euro a tutti (il 60% è sopra il tetto degli 80mila). A scattare una fotografia sul «variegato» pianeta del pubblico impiego è stato ieri il Sole24Ore che ha passato al setaccio una montagna di dati messi insieme dalla Ragioneria generale dello Stato.
La platea complessiva dei più ricchi è composta da 117.838 soggetti tra funzionari statali, dirigenti o semplici addetti che guadagnano oltre 80mila euro l’anno per un costo che rappresenta il 9,55% della spesa complessiva dei redditi dell’intera pubblica amministrazione. Si sale al 16,52% se si conteggiano anche i 224.773 «statali» che guadagnano oltre 60mila euro (cioè uno stipendio ampiamente superiore ai 2mila euro netti al mese).
Tutto sommato non se la passa male nemmeno chi lavora nelle autorità indipendentiì: istituzioni più o meno giovani come Consob, Antitrust, Garante Privacy, Autorità di garanzia per le comunicazioni, Autorità per l’energia, Autorità per gli appalti pubblici (l’elenco è lungo ...). In questi enti gli stipendi non scendono quasi mai sotto i 60mila euro lordi e nel 44% dei casi sono superiori a quota 80mila. Nell’articolo del Sole24Ore di Marco Rogari e Claudio Tucci, si ricordano poi le «punte» oltre i 270mila euro del segretario generale Agcom, Francesco Sclafani, e di quello dell’Antitrust, Roberto Chieppa: retribuzioni inferiori al limite di 300mila euro (primo presidente Corte di cassazione) introdotto nel 2012 ma superiori ai 239.181 euro lordi assegnati al presidente della Repubblica, cifra che il premier, Matteo Renzi, vorrebbe utilizzare come parametro universale per imporre un limite definitivo e certo alle buste paga della pa. Dal monitoraggio emerge poi che alla presidenza del Consiglio tutto il personale guadagna più di 40mila euro lordi l’anno e che 1.892 dipendenti sui circa 2.400 in servizio beneficiano di una retribuzione superiore ai 50mila euro l’anno che in 488 casi supera i 70mila euro annui. Nella scuola poi soltanto 39 dipendenti Miur guadagnano più di 70mila euro lordi l’anno e appena lo 0,8% del personale (7.815 «unità») va oltre i 40mila euro lordi annui. Questa soglia è superata dal 26,2% delle forze di polizia che solo in 5.480 casi su circa 320mila unità in servizio riesce a portare a casa oltre 60mila euro lordi. C’è poi un altro (ricco) capitolo .Quello delle docenze nelle scuole di formazione della pa. Chi riesce a conquistare un incarico riesce ad «arrotondare » la paga ordinaria o la pensione anche di ulteriori 300mila euro. Sono cinque: la Scuola superiore di economia e finanze, la Scuola superiore della pubblica amministrazione, quella dell’amministrazione locale, quella dell’Interno e l’istituto diplomatico Mario Toscano. Quest’anno, ad esempio,la sola Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) presso la Presidenza del Consiglio costerà quasi 21 milioni di euro. E distribuirà ai suoi docenti 3 milioni di euro tondi (leggermente in aumento rispetto all’anno scorso). Diciotto i docenti a tempo pieno il cui compenso annuo varia dai 217mila euro di Alberto Heimler ai 25mila euro di Fabrizio Cafaggi.