Filippo Facci, Libero 27/3/2014, 27 marzo 2014
BLU STINTO
Le auto blu portano una sfiga incredibile. La portano ai politici che le usano e che diventano simboli della casta, la portano ai premier che cercano tronfiamente di venderle, la portano all’immagine del made in Italy che ne esce devastato. La prima mossa del governo Monti fu usare solo auto blu nazionali, ma venne fuori che il parco auto dei ministeri era ingolfato da LanciaK (1994-2001), Lancia Dedra (1989- 2000), Fiat Croma prima serie (1985-1996) e insomma roba da salone d’epoca. Adesso la svendita promossa da Renzi rivela altre imbarazzanti carcasse (tipo Alfa Romeo 156 e Lancia K vendute a 1000 euro) oppure poche Maserati Quattroporte che valevano 117mila tre anni fa e ora sono valutate 50mila: le uniche che tengono il valore sono le tedesche. Chissà che ne pensa Montezemolo, già furibondo col premier Berlusconi perché rifiutava le Fiat e preferiva le tedesche: l’ex cavaliere si presentò in Mercedes persino al funerale di Gianni Agnelli, dopodiché rifiutò una Maserati regalata da Montezemolo in persona. E alle olgettine che auto regalava? Solo Mini, Smart e Mercedes. E la sinistra? Prodi, Visco, Bertinotti: Bmw. Nichi Vendola: Wolkswagen o Bmw. Però c’erano tre leader che viaggiavano in Lancia Thesis: i sindacati confederali. Molto trendy.Ma non c’è da essere ingenerosi: le Lancia possono anche mantenere un buon valore nel tempo.Èil caso della Flaminia 335 in uso aGiorgio Napolitano, datata 1961. Era vivo Togliatti.