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 2014  marzo 27 Giovedì calendario

ALESSANDRA ROTUNDI


Una missione da 1,3 miliardi di euro. Tanto è costata la sonda Rosetta (nel tondo, www.esa.int) alle agenzie spaziali europee. A maggio raggiungerà la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko dopo dieci anni di viaggio. Alessandro Rotundi è responsabile del funzionamento di Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator), uno degli 11 strumenti a bordo. Professore di Astronomia e Astrofisica dell’Università Parthenope di Napoli, ha due grandi passioni («il cielo e il mare») e ha collaborato anche con la Nasa. L’emozione più grande? «Osservare il cielo notturno in Cile». Venticinque anni fa. Oggi, un deciso passo avanti: «Per la prima volta avremo la caratterizzazione globale del nucleo e della chioma di una cometa».
La missione. «Studiare le comete significa andare indietro nel tempo e lontano nello spazio: avere maggiori dettagli sui meccanismi di formazione del sistema solare e più informazioni sul mezzo interstellare. Le comete sono serbatoi di materiale primordiale: non hanno subito sostanziali trasformazioni rispetto alla nebulosa proto-solare da cui hanno avuto origine 4,5 miliardi di anni fa».
L’Asi. «L’Agenzia Spaziale Italiana ha partecipato finanziando Giada e lo spettrometro Virtis e contribuendo su Osiris, la camera che ci fornirà immagini di un ambiente a noi poco noto, e Sd2, la trivella che preleverà campioni dal nucleo». Con anche una fetta dell’industria europea coinvolta. Svolta. «È un’operazione ambiziosa. Prevede l’avvicinamento dell’Orbiter (sonda spaziale fornita dall’Esa, ndr) a circa tre chilometri dalla superficie del nucleo cometario, dove rilascerà in volo il Lander». La piattaforma che atterrerà sul nucleo.