Claudio Basica e Alessandro Penna, Oggi 19/3/2014, 19 marzo 2014
LA MIA FAMIGLIA VIENE PRIMA DI TUTTO
Pontassieve (Firenze), marzo
L’ho fatto per dovere nei confronti di mio marito e per il piacere di stare con i miei figli. La famiglia viene prima di tutto». La battuta è facile, e quasi ci vergogniamo a spenderla, ma così è: più che una first lady, Agnese Landini in Renzi è una first mamma. Una manciata di ore prima di debuttare come première dame ha scortato il marito da Francois Hollande, obbligata però a vedere i quadri del Museo d’Orsay piuttosto che l’Eliseo), la moglie di Matteo Renzi aveva chiesto e ottenuto l’aspettativa dall’Educandato della Santissima Annunziata di Firenze, dove insegnava, da supplente precaria, italiano e latino. Perde 18 ore settimanali con alunni che adora (e che la adorano) e 1.300 euro di stipendio mensile, per difendere un tesoro più grande.
Restare a Pontassieve è stata una scelta “rivoluzionaria”, che puntava a proteggere la serenità dei bambini, ma la routine è cambiata. Giornalisti, fotografi e cameramen piantonano la villa di via del Capitano 12 ore su 24 e i suoi inquilini più piccoli cominciano a dare comprensibili segni di nervosismo. La casa, che ha un bel giardino disseminato di giochi e porte da calcetto, si è trasformata in un bunker: finestre sigillate, tende chiuse, nessun segno di vita. Un paparazzo racconta che, dopo ore d’assedio domenicale, Francesco, il più grande dei tre figli di Agnese e Matteo, ha aperto la porta, buttato fuori una palla e’richiuso con violenza. Il messaggio era, oltre che forte, chiaro: «Per colpa vostra non posso più giocare in giardino col papà».
I tempi delle incursioni indisturbate alla pizzeria Par West e delle passeggiate nel centro storico sono inevitabilmente finiti. La scorta è discreta e in borghese, ma piuttosto corposa: oltre ai carabinieri di guardia davanti a casa, ci sono agenti che perlustrano il paese e poi danno il via libera ai Renzi. Oppure lo negano: causa taccuini e telecamere, Agnese e Matteo cominciano a saltare persino l’appuntamento fisso con la Messa di domenica alla chiesa dei Villini.
Adriano Landini, il suocero del premier, spiega con inconsueta ironia: «Agnese ha lasciato il lavoro per stare coi suoi figlioli, che cominciano a patire la presenza meno continua del papà, specie i maschi. Ma l’ha fatto anche per noi nonni, che iniziavamo a esser sovraccarichi di compiti. Stasera, per esempio, “porto la mi’ moglie al cinema: erano settimane che non stavamo tra noi».
ORA NON SI PARLA DI TRASFERIMENTO
Certo è che Agnese non vuole fare (solo) la donna del Presidente, anche se a un’amica ha confidato di aver capito «che non posso saltare tutti gli impegni istituzionali». Sull’aspettariva, a Pontassieve circola pure una tesi meno “eroica”: con i sei mesi di insegnamento macinati quest’anno, la professoressa Landini ha già ottenuto il punteggio che le permetterà di esser richiamata al lavoro a settembre, e magari d’essere assunta a tempo indeterminato. Restare fino a giugno, insomma, non avrebbe aggiunto nulla.
Il distacco, comunque, è staro commosso e doloroso. Ai colleghi della Santissima Annunziara la first lady ha detto: «Ci ho provato a tenere tutto insieme: il lavoro, la famiglia, la politica. E sono dispiaciutissima di dover lasciare i ragazzi proprio poco prima della fine dell’anno scolastico, ma questo è stato un periodo di cambiamenti enormi e io devo pensare ai miei cari».
Lo scritto che ha lasciato ai suoi alunni (Il primo giorno che vorrei, di Alessandro DAvenia) lascia intendere che non vede l’ora di ricominciare, L’estate sarà cruciale: verranno soppesati pro e contro, e fatti molti calcoli. Specie sui “ragazzi”. Il primogenito Francesco fa la seconda media; il figlio di mezzo, Emanuele, va in quinta elementare; Ester, la piccola di casa, in seconda. Il dubbio è sempre lo stesso: seguite il capofamiglia a Roma o rimanere in provincia? C’è anche un problema logistico: l’appartamento del presidente a Palazzo Chigi è sì enorme, ma è occupato quasi per intero da una sola camera da letto, grande quanto un campo da calcetto. E gli spazi sono davvero poco funzionali. La sensazione è che il trasloco verrà fatto a metà del 2015, quando Francesco Renzi avrà finito le medie. Sempre che papà Matteo sia ancora in sella.