Stefania Tamburello, Corriere della Sera 27/3/2014, 27 marzo 2014
ROMA —
Nel 2013 i 41,4 milioni di contribuenti italiani hanno dichiarato al Fisco un reddito complessivo di 800 miliardi di euro e hanno versato un’imposta totale netta di 152,3 miliardi. Cifre importanti, contenute nelle dichiarazioni dei redditi del 2013, diffuse ieri dal ministero dell’Economia che rivelano, se studiate nel dettaglio, situazioni individuali molto diverse e la conferma di grandi paradossi. Il primo di questi segnala come il 93% dell’Irpef sia a carico dei lavoratori dipendenti e solo il 7% del totale a carico degli autonomi, i quali dichiarano nella maggioranza redditi più bassi dei primi.
I dati che spiccano riguardano però la distribuzione dei redditi e la concentrazione in mano al 5% dei contribuenti più ricchi del 22% del reddito complessivo. C’è da dire che in questo 5% rientrano anche le cifre lorde, dai 50 mila euro in su, e che sono solo 30 mila i contribuenti che denunciano più di 300 mila euro di guadagni.
Il reddito mediano è di 15.654 euro lordi, cosa che vuole dire che la metà dei contribuenti dichiara di vivere con tale cifra. La maggior parte degli italiani, il 95%, comunque denuncia redditi complessivi fino a 35.819 lordi. E forse non è proprio sincero con il Fisco. In ogni caso i contribuenti con redditi fino a 35 mila euro — che sono l’86% del totale, dichiarano il 48% dell’imposta netta complessiva, mentre il restante 52% è a carico di chi guadagna di più, cioè il 14% dei contribuenti. Andando nel dettaglio, i più ricchi con oltre 300 mila euro, che sono lo 0,07 % dei contribuenti, pagano da soli il 4,5% dell’imposta totale oltre al contributo di solidarietà.
Scendendo nel dettaglio, il reddito medio degli imprenditori individuali rimane più basso di quello dei lavoratori dipendenti: 17.470 euro contro 20.280 euro, mentre i pensionati denunciano 15.780 euro. I divari rimangono anche a livello territoriale. I lombardi guidano la classifica dei redditi dichiarati — in media 23.320 euro e superano i calabresi, ultimi in classifica, di oltre 10 mila euro — ma al momento di pagare sanno utilizzare meglio sconti e abbattimenti vari. Sono quindi i contribuenti del Lazio, che pure denunciano redditi inferiori, a guidare la classifica dell’Irpef versata: 5.970 euro, 140 euro in più dei cittadini della Lombardia.
Quanto agli altri dati, le denunce diffuse dal ministero dell’Economia segnalano che il reddito medio fiscale si è attestato nel 2012 a 19.750 euro. A presentare le dichiarazioni dei redditi Unico e 730 ai fini Irpef sono stati 41,4 milioni di contribuenti. Ma, tra imponibile ridotto e abbattimenti con deduzioni e detrazioni, sono oltre 10 milioni quelli che non versano un’euro d’Irpef. Mentre sono 31,2 milioni (il 75% dei contribuenti) coloro che pagano in media un’Irpef netta di 4.880 euro.
Ammonta infine a circa 23 miliardi di euro il patrimonio immobiliare all’estero dei cittadini italiani. A possedere case in altri Paesi sono 113 mila soggetti. Sono invece 130 mila i contribuenti che dichiarano attività finanziarie all’estero per 28 miliardi di euro.
Dalle dichiarazioni dei redditi del 2012 risultano 350 mila lavoratori dipendenti in meno rispetto al 2008, cioè prima dello scoppio della crisi. Anche il numero degli imprenditori è calato, mentre i lavoratori autonomi sono 128 mila in più, ma bisogna tener conto delle «false partite Iva». Tra il 2008 e il 2012 il reddito medio dei lavoratori dipendenti è sceso del 4,6%, quello degli autonomi del 14,3%, quello degli imprenditori dell’11%, mentre è cresciuto del 4,6% quello dei pensionati.
Stefania Tamburello