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 2014  marzo 26 Mercoledì calendario

CLAUDA KOLL IO LA CONOSCO BENE


MILANO MARZO
Cristina era molto portata: nel canto lei aveva un vero talento. Quando si è presentata alla Star Rose Academy, le Orsoline le hanno subito proposto di frequentarne i corsi, per continuare a coltivare le sue qualità artistiche». Così Claudia Koll, la protagonista di Linda e il brigadiere, ricorda suor Cristina Scuccia, che è stata sua allieva prima di prendere i voti. Claudia Koll, che da oltre un decennio ha abbracciato un profondo cammino di fede, attualmente dirige la Star Rose Academy, fondata dalle suore Orsoline della Sacra Famiglia: qui, nel 2008 si è iscritta una giovane siciliana, Cristina Scuccia, che dopo poco tempo è entrata in convento.
«La nostra scuola aiuta i ragazzi a farsi una formazione completa: canto, danza, recitazione», spiega Claudia Koll. «Ma io avevo visto Cristina già prima, quando aveva interpretato la parte di suor Rosa nel musical sulla fondatrice delle Orsoline, e mi aveva molto colpita».
Cristina ha seguito le lezioni alla Star Rose per circa un anno. «In quel periodo ha vissuto anche dei momenti difficili, nel suo percorso umano e artistico, ha dovuto superare molte difficoltà», rivela la Koll. «Un episodio fondamentale fu quando un incidente le impedì di partecipare allo spettacolo che avevamo preparato per i venticinque anni della Giornata mondiale della gioventù, che si celebravano in San Pietro. Cristina cadde, si ruppe la caviglia e fu costretta per un periodo a fermarsi. Credo che questo le abbia dato tempo e modo di riflettere: non a caso proprio in quel momento maturò in lei la decisione di entrare nella congregazione».
Facciamo un passo indietro. Il sogno di sfondare nello spettacolo nasce e cresce in Cristina molto presto. Diciottenne, prova a partecipare alle audizioni per Amici e si prepara per tentare anche con X Factor. L’università, le lezioni di canto, la band con cui fare serate in giro per la Sicilia: la sua vita scorre come quella di tante altre coetanee, con il pensiero fisso di diventare, un giorno o l’altro, famosa. «Il mio obiettivo principale era raggiungere il successo», racconta lei, «però sentivo che mancava qualcosa dentro di me».
La svolta (non solo artistica) della sua vita arriva nel 2007, quando viene a sapere che le suore Orsoline della Sacra Famiglia stanno cercando la protagonista del musical Il coraggio di amare sulla loro fondatrice, suor Rosa Roccuzzo, allestito in occasione del centenario della nascita della congregazione. «In quel momento io ero lontana dalla Chiesa e all’inizio non ne volevo sapere. Poi mi sono detta: “È comunque un modo per lavorare, per farmi conoscere, proviamo”. E ho accettato. Senza sapere che quel ruolo mi avrebbe cambiata per sempre».
Così Cristina si è ritrovata nei panni di suor Rosa, il grande personaggio che ha sconvolto la sua vita. «Finito lo spettacolo, mi spogliavo delle sue vesti, ma i suoi insegnamenti, le sue domande, mi tornavano sempre in mente. Io che avevo sempre sognato altro cantare, mettermi in mostra, avere successo cominciavo a sentirmi spiazzata. Era come se, a ogni recita, suor Rosa mettesse qualcosa in più nel mio cuore. Da quel momento mi sono riavvicinata alla Chiesa, ed è cominciato il mio processo di conversione».
Dal palcoscenico ai voti: un passaggio che sembra incredibile, una scelta di cui Cristina è stata sempre profondamente convinta, anche di fronte alle perplessità di amici e colleghi, sorpresi dalla sua decisione. «Alcuni mi dicevano che era un errore, che stavo buttando via il mio talento, che avrei potuto avere successo con la mia voce. Ma io ormai avevo capito qual era la mia strada, ero determinata in questo, come sempre, e in pochissimo tempo mi sono donata al Signore e ho preso i voti. Non potevo fare altro».
Anche Claudia Koll rimase un po’ sorpresa da quel passo. «In un primo momento un po’ mi dispiacque. Ricordo che stavamo preparando lo spettacolo La bottega dell’orefice, un testo di Karol Wojtyla. Io vedevo che Cristina aveva talento e mi sarebbe piaciuto che continuasse su quella strada. Ma poi ho capito che, quando il Signore chiama, non c’è alternativa. Oggi so e vedo che il suo percorso personale l’ha portata a una maturità e una pienezza, anche artistica, dovute a una forza misteriosa e speciale. È la dimostrazione che non ha buttato via il suo talento, donandosi al Signore. Anzi, la sua arte si è arricchita».
Così, oggi, la voce calda e piena di energia della giovane suora orsolina che si è presentata al talent di Raidue, The Voice of Italy, ha emozionato i giudici, e su Twitter ha iniziato a impazzare l’hashtag #suorcristina. Cristina Scuccia è una ragazza con un gran talento, energia da vendere e una gioia profonda nel cuore. Doti che le hanno permesso di spiegare sorridente a un’attonita Raffaella Carrà, che le chiedeva come le fosse venuto in mente di partecipare a The Voice: «Io ho un dono e ve lo dono!».
Per suor Cristina, quella voce, capace di toccare corde profonde ed emozionare chiunque l’ascolti, è diventata ora uno strumento per comunicare messaggi importanti. «Per me la musica è un’esigenza dell’anima. Quando canto, ma anche quando scrivo canzoni, è per me un alto momento di preghiera, mi estraneo e mi sento più vicina a Lui». E ora suor Cristina il suo talento lo porta anche in tv: perché lei ha un dono e non può che donarlo.