Enrico Alleva e Alice Rinaldi, Pagina99 26/3/2014, 26 marzo 2014
INARRESTABILE INVASIONE DELLE SPECIE ALIENE
La compulsa circolazione di persone, merci, piante ornamentali, carni macellate, e tanti oggetti, è causata dall’inarrestabile processo di globalizzazione che in questo ventunesimo secolo ha raggiunto livelli esplosivi. Si riflette sui cambiamenti improvvisi che, talvolta, causano notevoli disagi alle popolazioni umane. Esiste una disciplina biologica che si occupa di questi fenomeni, detta zoogeografia. Ci sarà sempre più bisogno di giovani zoogeografi, e botanici al livello, che affrontino insieme queste problematiche. Per non parlare dei giovani esperti di virus, trasmessi da persone e animali, che dilagano per il Pianeta.
Lungo le vie ferroviarie, dalle cassette di banane e ortaggi, cadono continuamente insetti esotici, piantine o semi tropicali, più raramente ragni, rettili e altri soggetti che costantemente entomologi, studiosi di botanica e qualche vota ornitologi, continuano a descrivere. Non sempre si tratta di casi indolori, l’improvvisa comparsa di un serpentello, fortunatamente non velenoso, nella canna fumaria della cucina elegante di una nota esponente della buona borghesia milanese, ha fatto sensazione qualche anno fa. L’etologo “di turno” tranquillizzò la spaventata signora, ma segnalò il serpente alla Società italiana di
Etologia (http://w3.uniroma1.it/sie/).
Le zanzare tigre, originarie delle zone tropicali del Pianeta, arrivano in Italia come uova o larve all’interno di minimi residui d’acqua in copertoni riciclati, approdati, queste le teorie principali, a Genova o Civitavecchia. Una volta segnalata la prima zanzara, nel 1997, Roma diventò il primo esempio in Italia di colonizzazione estensiva di un’area urbana.
Un monitoraggio attivo con oltre 650 ovitrappole, è stato messo a punto dal laboratorio di Parassitologia dell’Istituto superiore diSanità (Iss) per conto del Comune di Roma. Altri comuni hanno essiccato preventivamente laghetti e fontanelle, a danno dell’estetica e della frescura urbana per prevenirne l’esplosione e non irritare, letteralmente, i loro cittadini-elettori.
L’Europa scientifica reagisce anche Con normative, denominando specie aliene invasive: «piante, animali, agenti patogeni e altri organismi che non sono nativi di un ecosistema, e possono causare danni ecologici, sanitari e socio-economici. Dal 1600 a oggi, queste specie avrebbero contribuito a quasi il 40% di tutte le estinzioni.
Adattandosi a queste regole e indicazioni, che vorrebbero l’eradicazione ovvero la soppressione fisica di piante e animali alieni, l’Istituto nazionale per la fauna selvatica di Ozzano nell’Emilia fece gassificare nelle tane sotterranee alcuni scoiattoli terrestri americani, tipo Cip e Cip, che si erano rinselvatichiti: lo zoofilo giudice italiano, condannò, almeno in prima istanza, il malcapitato ricercatore Infs a una lievissima, simbolica condanna penale.
Molte città come Roma, da 5-6 anni, sono completamente invase da pappagalli appartenenti a due specie, forse tre, il parrocchetto monaco e quello dal collare. A parte il cambiamento nel canto degli uccelli all’alba e al tramonto, è diventato davvero difficile trovare un buco per nidificare per gli utilissimi picchi che vivono in città. Con la loro capacità di forare i tronchi e la lunghissima e collosa lingua, divorano le grasse e appetitose larve dei coleotteri, della famiglia dei carambici, che traforano gli alberi quali fossero enormi tarli. I picchi li salvano così dal marcire o morire.