A.C., Corriere della Sera 22 e 23/11/1956, 23 novembre 1956
Nella seduta del consiglio dei ministri del 22 novembre 1956 si fissò un’accise di entità ancora incerta sul prezzo della benzina «allo scopo di mantenere immutati i prezzi degli altri prodotti petroliferi (olio combustibile, gasolio, petrolio» necessari alla produzione industriale e al riscaldamento
Nella seduta del consiglio dei ministri del 22 novembre 1956 si fissò un’accise di entità ancora incerta sul prezzo della benzina «allo scopo di mantenere immutati i prezzi degli altri prodotti petroliferi (olio combustibile, gasolio, petrolio» necessari alla produzione industriale e al riscaldamento. Per via della crisi di Suez «l’aumento del greggio è già di sei lire per chilo, a causa del forte spostamento dei noli. Per compensare tale aumento, data la resa di ogni tonnellata di greggio in carburante, la benzina dovrebbe aumentare di circa 36 lire per chilo. Se questa cifra dovesse essere dimezzata, bisgonerebbe aumentare anche i prezzi degli altri carburanti, altrimenti i maggiori oneri di cui gli operatori chiedono di essere coperti resterebbero scoperti per la metà. Ed in questo caso ben difficilmente le imprese petrolifere si sentirebbero inodtte ad allargare i loro approvvigionamenti, tenuto conto degli altissimi noli oggi raggiunti nel mercato mondiale del greggio [...] si erano sparse stasera le voci di un aumento della benzina non di 14 o 15 lire, ma fra le 15 e le 25 lire per litro. Con la soluzione che sarà adottata verrebbero risparmiati dagli aumenti gli altri carburanti, senza con ciò pregiudicare la copertura dei maggiori noli cui vanno incontro gli importatori. L’aumento verrebbe destinato a formare un fondo, gestito in sede ministeriale, mediante il quale si provvederebbe a rifondere gli importatori dei maggiori noli da essi pagati rispetto al nolo che è riconosciuto dal Cip nella composizione del prezzo in vigore ($6,3 a tonnellata) [...] corsa di tutti i paesi europei all’accaparramento del petrolio e delle navi per il trasporto» (A.C., Corriere della Sera 22 novembre 1956). Sul Corriere del 23 novembre 1956 si legge che il capo dello Stato (Giovanni Gronchi) ha firmato oggi il decreto legge sull’aumento della benzina (14 lire al litro) che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale stasera ed entrerà in vigore a mezzanotte. All’articolo 1 si fissa il rimborso del maggior onere agli importatori di olii minerali. Il ministro Cortese spiega di voler evitare aumenti del prezzo dell’olio combustibile e del metano che avrebbero riflessi sui costi della produzione industriale e del gasolio che spingerebbero in su il prezzo delle merci trasportate su gomma. Il rimborso avverrà mediante buoni spendibili per il pagamento dell’imposta di fabbricazione. Il consiglio dei ministri approva all’unanimità. Vengono anche escluse restrizioni alla circolazioni (si temeva che venissero decise a partire da sabato prossimo)