Giampiero Calapà, Il Fatto Quotidiano 26/3/2014, 26 marzo 2014
LO ZAR PUNITO DAI ‘GRANDI’, VINCITORE IN PATRIA
Berlusconi fu intelligente a capire che bisognava farsi dare il gas aggirando l’Ucraina”. Parola di Giulietto Chiesa, storico corrispondente di Mosca de l’Unità prima, La Stampa e Tg5 poi, oggi blogger su ilfattoquotidiano.it.
Intanto, Chiesa, la Russia è fuori dal G8...
Quello che non viene capito in Occidente è che Putin ne esce con una straordinaria popolarità interna.
E quell’opposizione che animava le piazze fino a poco tempo fa, le Pussy Riot e gli intellettuali?
Non contano nulla dal punto di vista della grande massa dei russi. Le televisioni di Stato riprendono sempre quelle manifestazioni, le fanno vedere perché suscitano lo sdegno della grande massa dei russi. È sbagliato il metro occidentale, Putin ha del consenso popolare vero: ero a Mosca il giorno della firma dell’annessione della Crimea. La Piazza Rossa era piena di gente commossa per aver ritrovato in patria i propri fratelli.
Pensa che Putin potrà decidere un’invasione armata dell’Ucraina?
Ma figuriamoci. Non ne ha la minima intenzione. È una falsificazione dell’Occidente. La sua è una marcia da statista, non da conquistatore militare.
Quindi si può definire Putin “un leader democratico”?
No, non è nel suo disegno la democrazia. Lui s’ispira alla critica anti-occidentale di Solzenicyn.
Insomma è un leader sovietico?
No. È un leader russo. Vorrei ricordare che prima dell’Unione sovietica c’era lo zar.
L’unico occidentale ad averlo capito veramente è stato l’ex premier italiano Silvio Berlusconi?
Berlusconi ha coltivato interessi personali che s’intrecciavano con Putin, ma credo che il presidente russo sia più furbo di Berlusconi. L’Oriente è una faccenda complicata, detto questo Berlusconi è stato bravo a capire che bisognava farsi dare il gas russo bypassando Kiev.
Obama minaccia ritorsioni.
A queste credo. Potranno essere rilevanti. Perché Gazprom e le banche russe sono esposte sul fianco occidentale. Rinunciare a cento miliardi di dollari l’anno è sono uno scherzo.