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 2014  marzo 26 Mercoledì calendario

COTTARELLI: «SÌ, A 59 ANNI HO ANCHE LA PENSIONE CHE SOMMO AI 12MILA EURO AL MESE»


Metà pomeriggio, squilla il telefono: «Sono Carlo Cottarelli». Buonasera, dottore. «Ecco, volevo dire. Avete pubblicato delle informazioni circa il mio compenso. Erano informazioni imprecise, riguardavano il massimale previsto dalla legge. Dopo, è stato firmato un decreto di nomina che fissa il mio compenso e questa è tutta la documentazione esistente, per quanto mi riguarda. Abbiamo così fatto una nota e ho spiegato per bene qual è la mia retribuzione. Che non è di trecentomila euro all’anno, il massimale previsto dalla legge, ma di 258mila, lordi ovviamente». Certo, dottore. Infatti ne abbiamo dato conto e lo abbiamo pubblicato. «Ho visto e vi ringrazio», replica Cottarelli. Quindi sottolinea: «Che poi netti sono circa 11.900 euro al mese. Se vuole, le mando il cedolino». Non sarebbe una cattiva idea, siamo qui.
Un attimo di silenzio. Poi il commissario alla spesa prende fiato e ricomincia a parlare: «Adesso, mi scusi, giunge al nostro ufficio stampa una nuova richiesta. Si tratta di una mail». Esatto, l’abbiamo mandata stamattina. Mister tagli va avanti: «Questa volta si fa riferimento alla legge anticorruzione e al fatto che, secondo questa legge e secondo i decreti su trasparenza e incompatibilità, dovrei rendere noto anche il mio stato patrimoniale, le partecipazioni azionarie. Non solo, ma dovrei anche rendere noto quali siano i miei eventuali conflitti di interesse». Esatto, è così: è quanto prevede la legge. Cottarelli ci tiene a precisare: «Ecco, vorrei far notare che io sono un commissario nominato dal governo ai sensi della legge 400 e dunque non sono tenuto a questi obblighi, in quanto non posso essere considerato come un dirigente dello Stato a tutti gli effetti...». Scusi, dottore, lasciamo perdere le questioni giuridiche. Sono tenuti a pubblicare dichiarazione dei redditi, stato patrimoniale ed eventuali partecipazioni azionarie e societarie il presidente del Consiglio, i ministri, i deputati e i senatori, i consiglieri regionali... E lei non vuole farlo?
«Ha ragione», risponde secco Cottarelli. Ancora un attimo di silenzio: «E dunque, secondo lei, che cosa dovrei mettere online?», domanda. Tutto, dottore: stato patrimoniale, dichiarazione dei redditi, società, azioni. «Ma tutto-tutto?». Tutto. «Va bene, lo farò».
Giacché ci siamo e abbiamo l’onore di parlare con lei, sarebbe così gentile da chiarirci un aspetto. «Certo, dica pure».
Lei che rapporti ha con il Fondo monetario internazionale? «Mi sono dimesso. Per la precisione, mi sono dimesso il giorno prima di essere nominato commissario alla spesa». Bene. E, scusi, quindi oggi è un pensionato? «Sì». Un pensionato del Fmi? «Sì». E quanti anni ha? «59». Ah, ecco.
Dunque, dottore, ricapitoliamo: lei riceve una pensione dal Fondo monetario internazionale e ad essa somma gli 11.900 euro netti al mese? «Sì, ma guardi, io pago le tasse in Italia». Anche noi. «Sì, ecco. Volevo dire che se fossi andato in pensione e fossi rimasto negli Stati Uniti, la mia pensione sarebbe stata tassata con l’aliquota del 10 per cento. Invece, pago regolarmente tutto in Italia». Certo, dottore. E, scusi, quanto riceve di pensione? «Ma questo...». Anche questo è un reddito. «Dice che dovrei mettere online anche questo?». Certo, anche questo. L’intera dichiarazione dei redditi. Quanto riceve di pensione al mese? «Adesso pubblico tutto». D’accordo, ma perché non ce lo dice? «Perché ora metto tutto online sul sito e tutti lo sapranno». E perché i lettori del Tempo non lo possono sapere subito? «Perché mi sembra giusto che lo sappiano tutti assieme». Quando, dottore? «Subito». Quando? «Oggi o domani».
Si ferma Cottarelli. Si ferma un attimo. Poi riprende, con un filo di voce: «Ma voi mica adesso...?». Adesso cosa? «Adesso mica pubblicate tutto?». Dottore, siamo giornalisti.