Bruna Magi, Libero 26/3/2014, 26 marzo 2014
I 98 FIGLI DELL’INFALLIBILE INSEMINATOR
Olanda, fiammeggianti tulipani, turbolenti tifosi arancioni nel nome degli Orange- Nassau, una città disinibita, Amsterdam, tra canali, sesso in vetrina, sniffate facili.
Noi invece vogliamo portarvi a Maastricht: sì, proprio la seriosa città dove prese forma, nel ’91, l’idea di concepire una moneta unica, in seguito chiamata euro e poi sovente maledetta. Proprio lì, alle basi della Ue, risiede un uomo che fa discutere, e che a modo suo unisce cuori e corpi: non lancia nuove monete, ma bada al sodo, investe alla grande nei suoi spermatozoi, concependo bambini. Ed Houben ha quarantasei anni, fa la guida turistica, per l’appunto a Maastricht, simpatico e disponibile con le comitive, entusiasta del suo lavoro, come lo è nella seconda professione, diciamo un hobby da tempo libero coltivato con scrupolo, serietà e partecipazione. Si è applicato talmente bene da concepire ben 98 bambini. Da principio, quale donatore di seme, praticava in anonimato, vale a dire seguiva la consueta routine, autoerotismo in una stanzetta dei siti dove viene praticata l’inseminazione assistita, sfogliando riviste porno, un classico. Riflettendo, in quei colloqui solitari con se stesso, è giunto alla conclusione che l’autosmanettamento è cosa squallida, e che c’è molto più calore nel concepire secondo il metodo originale, cioè facendo l’amore, vulgo trombando.
Per la sua attività, l’Olandese Donante usa il passaparola ma ha anche creato un sito, fornendo dati e caratteristiche genetiche di buona salute, un nome, una garanzia. Disponibile per coppie eterosessuali, lesbiche o derivati trasversali che siano, chiunque non sia in grado di concepire. Dice che con il contatto la frittata riesce meglio, è più facile e veloce fare centro con lo spermatozoo, le siringhe in cerca di ovuli, lo sanno anche i medici, sono un terno al lotto. Niente dietro le quinte, la messa in opera viene divulgata, compresa successiva visita ai neonati, sono recenti le foto in rete di Ed che tiene in braccio e coccola l’ultima venuta al mondo, Madila, madre un’infermiera ventottenne, single.
E vabbè, lei doveva decidere solo per se stessa, ma noi saremmo curiosi di conoscere davvero le reazioni più profonde di compagni e mariti che si rendono disponibili all’inciucio: una situation comedy in cui sembra di essere tornati ai tempi del Boccaccio (un antesignano?) quando dilagava un decameronico via vai tra le lenzuola, e con la scusa del buio nessuno pensava a verificare l’identità dei facenti funzione. Amplessi come alla roulette russa. Ma qui tutti sono consapevoli, una sorta di cornuti e contenti a seguito di un’ingravidatura in diretta, faccia a faccia, si fa per dire, perché, a sentire questa specie di Zorro della sperma, a volte i coniugi restano osservatori presenti, tutti nel lettone appassionatamente, due e o tre sedute ed è fatta, allegria. E precisa di ritenersi, oltre che un benefattore, anche molto felice perché gli sembra di essere anche lui una sorta di figlio della coppia in causa. Nell’era mitologica, Zeus-Giove lo batteva in fantasia, a scopi di procreazione godereccia, amava ingravidare a destra e a manca, assumendo l’aspetto di un toro, o un cigno, persino di monete auree. Ed Houben è tipo serio, anche se i figli li fa per gli altri e non per se stesso, tutti i suoi interventi sono catalogati per eventuale richiesta di informazioni. E pensare che è persino brutto. Tarchiato, ciccioso, ha un faccione rubizzo, gli occhiali e forse i capelli tinti: possibile che le signore così desiderose di un figlio non abbiano pensato che, vista la contingenza, tanto valeva scegliersi un amante più avvenente? Avrebbero così reso più felice anche l’incolpevole nascituro, il Dna non perdona con le somiglianze. Intanto ci sovviene un film di Ken Scott,«Delivery man »(già remake del precedente “533 figli...e non saperlo”), in cui per il donatore Vince Vaughn i guai iniziano quando tutti i suoi “concepiti” decidono una class action contro di lui...