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 2014  marzo 26 Mercoledì calendario

STIPENDI PUBBLICI, ECCO TUTTI GLI ECCESSI


Lavorare per meno di 4mila-4.500 euro netti al mese? Per i funzionari del corpo diplomatico è sostanzialmente impensabile. Anche perché il 96,4% del personale in servizio, ovvero 890 "unità" sulle 923 monitorate nel 2012 dalla Ragioneria generale dello Stato, guadagna più di 80mila euro lordi l’anno. E altrettanto accade per la quasi totalità dei magistrati che in circa 9 casi su 10 superano questa soglia retributiva. Una soglia considerata un limite assolutamente valicabile nella carriera prefettizia dove praticamente tutti, con rare eccezioni, percepiscono una retribuzione lorda superiore ai 60mila euro all’anno (tra i 3mila e i 3.500 euro netti al mese), che in oltre il 60% dei casi va oltre gli 80mila euro.
In tutto il variegato pianeta del pubblico impiego sono 117.838 i funzionari, i dirigenti o i semplici addetti che guadagnano oltre 80mila euro lordi annui per un "costo" che rappresenta il 9,55% della spesa complessiva per redditi nella Pa. Si sale al 16,52% sotto la spinta dei 224.273 "travet" con retribuzioni superiori ai 60mila euro: tra i 3mila e i 3.500 euro netti al mese. Tra questi i funzionari delle Authority.
Nelle Autorità indipendenti a livello dirigenziale gli stipendi non scendono quasi mai sotto i 60mila euro lordi e superano per il 43,8% delle posizioni gli 80mila euro. Con punte di oltre 270mila euro, come nel caso, ad esempio, del segretario generale dell’Agcom, Francesco Sclafani, o di quello dell’Antitrust, Roberto Chieppa, almeno sulla base dei dati riportati nei siti web delle Autorità.
Retribuzioni che, come quelle dei commissari e dei presidenti delle Authority, sono al di sotto del tetto agli stipendi dei vertici della Pa introdotto dal 2012, ma che risultano abbondantemente al di sopra di quella del capo dello Stato (239.181 euro lordi) che il governo Renzi vuole utilizzare come parametro di riferimento per i super-manager di Stato. Un limite retributivo al quale è di fatto allineato lo stipendio del segretario generale dell’Ivass (l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Corrado Baldinelli (il sito web indica 240mila euro annui).
Dall’ultima fotografia scattata dalla Ragioneria con il «Conto annuale 2012» emergono chiaramente gli elevati livelli retributivi di un’ampia fascia dirigenziale: il 17,7% della spesa complessiva per redditi nel pubblico impiego (in tutto 147,5 miliardi che diventano circa 158 miliardi tenendo conto del costo del lavoro) è assorbita da stipendi superiori ai 50mila euro lordi (tra i 2.500 e i 2.900 euro netti mensili). Una questione, quella degli stipendi mediamente elevati in quasi tutti i comparti della pubblica amministrazione che si va ad aggiungere a quella delle singole mega-retribuzioni dei super manager dello Stato. Sulle retribuzioni dei 156mila dirigenti pubblici ha già puntato i suoi riflettori l’Ocse con un report del novembre scorso con cui ha evidenziato che nel 2011 lo stipendio di un senior manager del settore pubblico era di 650mila dollari, quasi il triplo di quello medio di tutti i membri dell’Organizzazione (232mila dollari) e nettamente superiore a quelli di Gran Bretagna (348mila), Stati Uniti (275mila), Francia (260mila) e Germania (231mila). Il Governo Letta aveva replicato che l’analisi Ocse non teneva conto del "tetto" 303mila euro introdotto dal 2012.
Tornando ai dati della Ragioneria, dal monitoraggio emerge, ancora, che alla presidenza del Consiglio tutto il personale guadagna più di 40mila euro lordi l’anno e che 1.892 dipendenti sui circa 2.400 in servizio beneficiano di una retribuzione superiore ai 50mila euro l’anno che in 488 casi supera i 70mila euro annui. Ma nel variegato pianeta Pa c’è anche chi, come i vigili del fuoco, considera un miraggio una retribuzione superiore ai 2.200 euro netti al mese: nel 2012 sugli oltre 30mila "pompieri" e assimilati solo 1.421 sono riusciti nell’impresa. Senza considerare che appena 187 vigili del fuoco hanno superato quota 60mila euro l’anno lordi. Nella scuola poi soltanto 39 dipendenti Miur guadagnano più di 70mila euro lordi l’anno e appena lo 0,8% del personale (7.815 "unità") va oltre i 40mila euro lordi annui. Questa soglia è superata dal 26,2% delle forze di polizia che solo in 5.480 casi su circa 320mila unità in servizio riesce a portare a casa oltre 60mila euro lordi. Uno stipendio, quest’ultimo, più alla portata delle Forze armate (il 6,6% del comparto) e, soprattutto, dei professori universitari: uno su quattro supera il livello retributivo dei 60mila euro lordi annui e il 12,3% arriva a più di 80mila euro l’anno.