Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera 26/3/2014, 26 marzo 2014
IL MARITO DI LUNA BERLUSCONI AL VERTICE: «SILVIO MI STIMA»
«A dire il vero, il presidente me lo chiedeva ad ogni Natale: “Non vuoi fare qualcosa per il partito?”. Fino a poco tempo fa, rispondevo di no. Però, la politica per me è sempre stata una passione. E questa volta ho risposto di sì». Edoardo Sylos Labini, 42 anni, attore di teatro ma anche in parecchie fiction («Vivere», «Un posto al sole»), è stato appena inserito da Silvio Berlusconi ai piani alti di Forza Italia, il circolo esterno del Comitato di presidenza del partito. Per inciso, Edoardo è anche il marito di Luna, la figlia del fratello dell’ex premier, Paolo Berlusconi.
Sua moglie che cosa ha detto?
«Si è un po’ preoccupata. Negli ultimi vent’anni ha capito assai bene che cosa significano il pregiudizio e anche la cattiveria. E, devo dire, l’ho capito anch’io».
Come mai Berlusconi ha suscitato sempre reazioni così animose?
«Una democrazia che nasce con i cadaveri appesi a testa in giù, nasce nell’odio. Io spero che la pacificazione finalmente arrivi. Ma c’è sempre il doppio peso: pensi se ci fossero stati tre governi di centrodestra non eletti. Ci sarebbero le molotov per le strade... ».
È la prima volta che lei si impegna in politica?
«Sì. Anche se io da tanti anni faccio una battaglia politica culturale in un’area precisa. Lo sdoganamento di personalità come Marinetti, Italo Balbo e, ora, Gabriele D’Annunzio».
Quale può essere il suo apporto in mezzo a tanti «professionisti» della politica?
«Quello culturale. Io sono convintissimo che dalla cultura possa partire il rilancio del nostro paese».
La maggiore azienda culturale del Paese, la Rai, resta difficile da maneggiare per il centrodestra, visto che Berlusconi è il patron della concorrenza.
«Io penso che la Rai debba finalmente dare voce a tutte le componenti della società. Superare il doppiopesismo secondo cui se sei di centrodestra fai fatica a lavorare. Io spero che si possano superare gli steccati novecentisti senza dividersi in curve».
Ma ancora esiste il pregiudizio contro gli artisti di centrodestra?
«Esiste, esiste... Io, che mi produco da solo gli spettacoli, non chiedo l’appartenenza agli attori che ingaggio, molti sono di sinistra. Vorrei che fosse dappertutto così».
La destra però non si è distinta per l’attenzione alla cultura.
«È vero, è stato un limite del centrodestra: è mancato un referente politico».