26 marzo 2014
NUOVI La moglie dorme, lui la uccide a martellate ::: san martino Presa a martellate dal marito, è in fin di vita Restano gravissime le condizioni della 58enne di San Martino, l’uomo ancora ai domiciliari criminalità omicidi Email + - di Adriano Agatti Restano gravissime le condizioni di Enrica Maria Calvi, la donna di 58 anni che il marito ha cercato di uccidere nel sonno, l’altra sera, con una mazzetta da muratore
NUOVI La moglie dorme, lui la uccide a martellate ::: san martino Presa a martellate dal marito, è in fin di vita Restano gravissime le condizioni della 58enne di San Martino, l’uomo ancora ai domiciliari criminalità omicidi Email + - di Adriano Agatti Restano gravissime le condizioni di Enrica Maria Calvi, la donna di 58 anni che il marito ha cercato di uccidere nel sonno, l’altra sera, con una mazzetta da muratore. Il marito l’ha sorpresa nel sonno e l’ha colpita alla testa con una mazzetta da muratore. Enrica Maria Calvi, di 58 anni, è in fin di vita nel reparto di rianimazione seconda. La donna, che lavorava al San Matteo nel reparto di chirurgia pediatrica,è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla testa ma le sue condizioni restano disperate. Giuseppino Sozzi, un infermiere in pensione di 74 anni è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Il magistrato di turno della Procura della repubblica di Pavia ha disposto gli arresti domiciliari alla casa di riposo della zona. Gli accertamenti scientifici sono proseguiti per l’intero pomeriggio e l’arma è stata sequestrata dai carabinieri. La drammatica vicenda è avvenuta, ieri mattina poco prima delle sei, al primo piano di una villetta a schiera di via Falcone, al Bivio Cava. Ecco una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri. Marito e moglie sembra che la sera prima non avessero litigato. Erano andati tranquillamente a letto ma Giuseppino Sozzi, che stava passando un momento molto difficile della sua vita per problemi di salute, si è alzato verso le 5. E’ andato in bagno: la vicina si è svegliata e ha sentito i rumori. Difficile spiegare cosa sia scattato nella mente di un uomo che, tra l’altro, era anche in cura psichiatrica. Forse da tempo aveva deciso di uccidere la moglie e non è da escludere che all’inizio volesse anche togliersi la vita. Un omicidio-suicidio, quindi. Ma non ne ha avuto il coraggio. Così il pensionato è sceso in garage dove ha preso una mazzetta di ferro di quelle che i muratori usano per rompere i pavimenti. E’ ritornato in casa ed è entrato in camera da letto. La moglie era ancora addormentata girata sul fianco destro. Giuseppino Sozzi si è avvicinato lentamente e l’ha colpita alla testa sembra due o tre volte. L’infermiera è passata direttamente dal sonno al coma profondo. Colpi molto forti nella parte posteriore della testa. Probabilmente il marito si è reso subito conto di cosa aveva fatto e, disperato, è sceso al piano terra. E’ uscito di casa in pigiama e ha lanciato l’allarme chiamando i vicini. Ha suonato due o tre campanelli delle altre villette a schiera. La prima ad entrare nell’abitazione del tentato omicidio è stata Maria Grazia Palermo, la vicina della villetta alla sinistra guardando l’ingresso di quella di Giuseppino Sozzi. La donna ha visto Maria Enrica Calvi stesa al centro del letto in una pozza di sangue e si è accorta che aveva perso conoscenza. Altri vicini hanno chiesto l’intervento del personale del 118. In via Falcone sono arrivate l’ambulanza e l’automedica oltre a una pattuglia dei carabinieri della stazione di San Martino. Il medico si è reso conto che le condizioni della donna erano disperate. L’ha sottoposta alle prime cure sul posto, l’ha intubata, caricata in ambulanza e l’ha trasportata al pronto soccorso del San Matteo. Qui Enrica Maria Calvi è stata sottoposta alla Tac che ha evidenziato lesioni gravissime al cervello. E’ stata subito trasferita in sala operatoria e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico e, nel primo pomeriggio, trasferita nel reparto di rianimazione seconda. Le sue condizioni sono disperate, la prognosi è riservatissima. Intanto i carabinieri della compagnia di Pavia, coordinati dal capitano Gennaro Cassese, hanno caricato in auto il marito (che nel frattempo si era cambiato) e l’hanno accompagnato nella caserma di San Martino. Giuseppino Sozzi era calmo. I militari hanno cercato di ricostruire quello che era successo ma, per il momento, non hanno saputo spiegare i motivi dell’aggressione notturna. Probabilmente è stato un raptus improvviso. I carabinieri hanno sequestrato la mazzetta di ferro usata per colpire, il pigiama del padrone di casa e altri vestiti. I vicini sono stati sentiti come testimoni. *** Pavia, 4 maggio 2014 - «Ha suonato al citofono con insistenza, erano circa le 6. Ci siamo spaventati, ma non potevamo immaginare nulla di simile». Maria Grazia Palermo e il marito Angelo Barisano vivono nella villetta a schiera proprio a fianco di quella dove ieri mattina Giuseppino Sozzi, 74enne infermiere in pensione, ha colpito a martellate nel sonno la moglie Maria Enrica Calvi, 58enne operatore socio sanitario all’Oncoematologia pediatrica del San Matteo. Proprio i vicini di casa sono stati i primi ad essere avvisati dall’uomo di quel che aveva fatto e hanno chiamato i soccorsi del 118 e i carabinieri. Una tragedia tutt’altro che annunciata quella successa ieri mattina all’alba in via Falcone, in località Bivio Cava di San Martino Siccomario. «Viviamo qui da 15 anni - raccontano i vicini - ci siamo trasferiti quasi insieme, nel 1999. Loro erano entrambi al secondo matrimonio, lei aveva già un figlio, ora grande. Una coppia molto affiatata, si sono sposati, hanno fatto il viaggio di nozze. Non li abbiamo mai sentiti litigare, mai una volta in tutti questi anni». Il marito ha 16 anni in più della moglie, lui già in pensione, lei ci sarebbe dovuta andare il prossimo giugno. «Era preoccupata - raccontano i colleghi in ospedale - per le condizioni di salute del marito. Aveva avuto dei seri problemi di cuore e di pressione. Lei piangeva quando raccontava le sue preoccupazioni per il marito, diceva che non ce l’avrebbe fatta senza di lui». Pare che la donna avesse già sofferto in passato per il precedente matrimonio, finito male. Poi aveva ritrovato serenità con il secondo marito. Ultimamente, però, il problema maggiore era diventata la depressione dell’uomo, il quale era in cura da un neuropsiachiatra e prendeva farmaci". «Sembrava che ultimamente - racconta il vicino di casa - si stesse riprendendo: l’altro giorno eravamo insieme qui fuori di casa a potare la siepe, perché dovevamo riverniciare la cancellata. Lui scherzava, sembrava che il peggio fosse passato». Invece ieri mattina l’inspiegabile e inaspettato gesto violento nei confronti della moglie, mentre lei ancora dormiva nel letto. Forse l’uomo voleva uccidere la moglie e poi togliersi la vita. «Non è mai stato un uomo violento - dice la vicina - e non pensavamo proprio che la depressione lo potesse portare a commettere qualcosa di così grave. Quando ci ha citofonato urlava in strada, era disperato, diceva che era lui che doveva morire. Quello che è successo non ha davvero nessuna spiegazione, sembra impossibile che l’abbia fatto lui». stefano.zanette@ilgiorno.net