Fulmini 26/3/2014, 26 marzo 2014
AMBIZIONE
«Quando un giovane pilota ha tantissimo talento e grande ambizione appare sfrontato. È accaduto a Valentino Rossi quando ha debuttato in 500 e poi a Pedrosa, Stoner e a me al debutto in MotoGp. La differenza tra noi e Marquez è che lui ha vinto al primo anno. E questo lo fa speciale» (Jorge Lorenzo).
SORPASSI «Con l’età sapete cosa cambia? Lo sprezzo del pericolo, l’incoscienza che possiedi solo quando sei ragazzo. A vent’anni, quando fai un sorpasso, lo fai senza pensarci, ci pensi dopo. A trent’anni invece ci pensi prima» (Graziano Rossi, papà di Valentino).
GIOVANE «Sono giovane, il migliore Higuain non si è ancora visto. Il campionato italiano mi sta aiutando a crescere. Qui ci sono meno spazi, giocano tutti con cinque difensori: la serie A è più tattica, per un attaccante è difficile segnare. È molto diverso dalla Liga» (Higuain).
PRIVACY «Cos’è cambiato da quando sono presidente? Uno: sono aumentato di sei chili. Due: sento di più la pressione e la responsabilità di fare bene per questa società. Tre: ora la gente mi riconosce sempre di più, il calcio è un veicolo incredibile. E questo mi crea anche imbarazzo, perché ho perso parte della mia privacy» (Erick Thohir).
RISPARMIO «I cicli finiscono, è la vita. Poi avverto in giro questa necessità di far smettere quelli che hanno vinto tutto con l’Inter e vabbe’… Dicono che sia per i costi. Ma quando leggo che l’Inter risparmierà coi nostri contratti cosa vuol dire, che il prossimo anno qui ci saranno 15 giocatori? Se ne escono 8 ne devi prendere altri 8, no? Allora dov’è il risparmio?» (Esteban Cambiasso).
PIANO «Mi è spiaciuto in inverno sentire gente che sa di moto dire che dovrei smettere, che vado piano. Meglio non replicare, perché potrei rispondere male. Però dal podio rido. È stato divertente, grandi battaglie come ai vecchi tempi! Penso anche davanti alla tv...» (Valentino Rossi).
OBESO «In mountain bike. Avevo nove anni ed ero un ragazzino obeso: il peso è sempre stato il mio problema. Partecipai a una garetta di paese e vinsi. Allora passai alla bici da strada. Prima gara, cronoscalata di Polaveno: vinta pure quella. Io sono un passista-veloce, non mi sento un velocista puro. Se c’è freddo e piove, non importa. Anzi, forse è meglio» (Sonny Colbrelli, miglior italiano, sesto, alla Sanremo di domenica scorsa).