Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  marzo 25 Martedì calendario

IL PM CHE INDAGA IL MONDO ORA PROCESSA I VACCINI


Nel centro del mondo, a Trani, c’è un magistrato che con una sua inchiesta sulle relazioni tra vaccinazioni e autismo rischia di portare a un autentico allarme sanitario, oltreché vanificare anni di politiche di prevenzione. Prima di entrare nei dettagli, però, va precisato che questo magistrato si chiama Michele Ruggiero e da anni difende strenuamente la democrazia contro gli oscuri meccanismi della finanza globale: negli ultimi anni è passato disinvoltamente da un’indagine sull’ex premier Silvio Berlusconi a un’altra sulle maggiori agenzie mondiali di rating (Standard & Poor’s, Moody’s) e in generale su Wall Street che avrebbe speculato sull’Italia, spalleggiata dall’elite finanziaria mondiale; per far questo Ruggiero ha ascoltato ministri, banchieri, ex presidenti del Consiglio, premi Nobel e programmato missioni negli Stati Uniti, ma non prima di aver aperto un’altra importante inchiesta per usura contro il colosso American Express, contro l’allora governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio (per dei prodotti «tossici») e contro i cosiddetti derivati riconducibili al Monte del Paschi di Siena. Non è mancato un fascicolo contro i general manager di cinque banche non proprio minori (Barclays, Deutsche Bank, Hsbc, Rbs e Société Générale) già indagati per manipolazione del mercato interbancario, oltre a un altro fascicolo sulla manipolazione dei tassi Euribor.
Tutte queste inchieste per ora non hanno portato a granché (a esser gentili) e come abbiano avuto origine proprio a Trani resta un mistero dei codici di procedura: senonché, ora, va registrato un passaggio dalla via finanziaria a quella medicoscientifica. Ruggiero ha raccolto la denuncia di una coppia di genitori - convinti che l’autismo dei loro figli derivi dal vaccino - e il fascicolo è bell’e pronto, benché rivolto contro ignoti.
Va detto che i negazionisti sono parecchi: infatti l’Organizzazione mondiale della Sanità e i pediatri di tutto il mondo, sul caso, concordano da anni; che il vaccino contro morbillo e rosolia provochi l’autismo è solo una bufala, è una vecchia teoria inglese - riaccreditata da leggende internettiane e convegni semiclandestini - cui l’Organizzazione mondiale della Sanità peraltro ha dedicato di recente un opuscolo. Lo studio inglese, per farla breve, fu accusato di frode scientifica e rimosso dalla rivista Lancet, che l’aveva pubblicato, mentre il medico che l’aveva scritto fu radiato dall’albo nel 2010.
Anche la Società italiana di pediatria di recente ha fatto sapere che non esistono relazioni tra vaccini e autismo: ma qualcuno che non è d’accordo lo trovi sempre, e il pm Ruggiero l’ha trovato nel «Comilva», un comitato il cui scopo è quello di «ottenere la libertà di scelta in materia di vaccinazioni e la tutela dei diritti dei danneggiati da vaccino ». Ebbene, le tesi del Comilva sono state evidentemente prese sul serio: ecco perché il pm ha sguinzagliato i carabinieri dei Nas per raccogliere tutti i documenti del mondo giacenti al ministero della Salute, cui seguiranno analoghe richieste alle case farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini.
Lo schema non è dissimile da quello già utilizzato per indagare sui sacrari della finanza mondiale, su Bankitalia, su American Express e sui complessi meccanismi dell’economia mondiale: bastarono degli esposti arrivati sulla sua scrivania da due associazioni di consumatori, Adusbef e Federconsumatori. Fu anche così che venne indagato e poi prosciolto l’allora governatore Antonio Fazio. Fu così che venne indagata e poi prosciolta l’ex vicedirettore di Via Nazionale Anna Maria Tarantola più altri sette dirigenti di Bankitalia. Non va dimenticata l’indagine su Agcom, cioè le pressioni di Berlusconi sull’Autorità per le comunicazioni per tacitare «Annozero » di Michele Santoro: un profluvio di intercettazioni e poi puf, archiviazione.
Poi il pm Rggiero ripassò ai sistemi finanziari: convocò gli allora ministri Giulio Tremonti, Franco Frattini e Maurizio Sacconi, l’ex governatore Mario Draghi, ma anche Romano Prodi, Corrado Passera, Giuseppe Mussari di Intesa Sanpaolo: il tutto con la consulenza della Consob e di vari professoroni. Il viaggio negli Usa (abortito) risale alla fine del 2011: Ruggiero doveva incontrare vari finanzieri di Wall Street e il premio Nobel Paul Krugman, ma non se ne fece niente perché il ministero della Giustizia Usa rispose picche. Evidentemente non è una nazione seria.
Parliamo dello stesso magistrato che ora rischia di scatenare il panico sanitario o una sindrome come ci fu in Inghilterra nel 2008, dopo la pubblicazione dello studio farlocco: da allora le vaccinazioni calarono e le percentuali non sono più risalite. In Italia i bambini da vaccinare sono mezzo milione all’anno, e già si parla di allarme sanitario: molti genitori spaventati - della zona di Trani, sarà un caso - hanno cominciato a non sottoporre i figli anche ad altri vaccini obbligatori; a Bari si sono registrati cinque casi di bambini non vaccinati su cui dovrà indagare il tribunale dei minorenni. Il rischio è quello di una catastrofe anche per le politiche sanitarie nazionali, che miravano a sanare la crescente disaffezione per uno strumento - il vaccino - che per prevenire certe malattie resta l’unico disponibile.
Ma la magistratura non sempre è d’accordo. Nel 2012 anche la procura di Rimini riconobbe una possibile causalità tra autismo e vaccini, e così pure è accaduto a Pesaro e a Bassano del Grappa: tutti giudizi imperniati su consulenze medico-scientifiche disconosciute dal ministero della Salute e in generale dal mondo accademico, ma la via giudiziaria e quella scientifica, in Italia, viaggiano spesso su binari separati. Ora, poi, c’è la vivacissima procura di Trani che se ne occupa: e tutti si sentono più tranquilli.