Stefano Crippa, il manifesto 25/3/2014, 25 marzo 2014
ELENA SOFIA RICCI, BANCARIA ROBIN HOOD
Se sulla fiction si basano le fortune di Rai1, che sopravanza e di molte spanne negli ascolti la concorrenza — come ha tenuto a puntualizzare il direttore di rete Giancarlo Leone — timidamente sceneggiatori e responsabili, cercano di alzare l’asticella. Quindi senza sganciarsi da prodotti di sicura audience con la solita orda di preti, suorine edificanti, nonni sprint dagli alberi genealogici intricatissimi, si cerca un aggancio nell’attualità. Le due leggi, regia di Luciano Manuzzi, una produzione RaiFiction — Red film che la rete ammiraglia manda in onda stasera e domani alle 21.10 — fa parte di questa nuova ondata.
L’antefatto è la crisi, quella devastante innescata nel 2007 dai mutui subprime, che come un gigantesco effetto domino ha determinato una reazione a catena su scala mondiale. E infatti al centro della storia — con tutti i distinguo e le semplificazioni di un prodotto seriale pensato per una tv generalista — il sistema bancario e i suoi troppo spesso nefasti effetti. Protagonista una direttrice di banca, Adriana Zanardi (Elena Sofia Ricci), inflessibile al rigido protocollo dell’istituto che non concede dilazioni ai clienti in rosso, fino al suicidio di un imprenditore — che disperato perché schiacciato dai debiti, si dà fuoco proprio sotto i suoi occhi. È lo spartiacque, da questo momento la donna rimette in discussione la propria vita.
Uno choc che la porta ad aiutare i clienti in difficoltà, contravvenendo alla legge, per poi venire scoperta. Si autodenuncia — nonostante che i vertici dell’istituto pur di tacitare lo scandalo si limitino a trasferirla in una sede periferica, e finisce in carcere dove scopre un’inattesa «altra» verità. «La vicenda — spiega Andrea Purgatori che insieme a Laura Ippoliti ha curato soggetto e sceneggiatura — si ispira a un fatto vero accaduto in Germania, ma ambientata nell’Italia di oggi, in cui imprese, sistema bancario e famiglie devono affrontare una crisi economica, subendo, le conseguenze delle condotte illecite di soggetti che speculano sulla crisi».
La miniserie è slittata di due settimane, generando sospetti su ingerenze. Per Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction, è slittata solo perché «a pochi giorni dalla messa in onda ci si è resi conto che la banca si chiamava casualmente Tuocredit, nome di una società di broker reale, dunque si sè scelto di cambiarla in fase di rimontaggio in Kuocredit».
Elena Sofia Ricci confessa un raggiro subito in passato: «Ho ceduto alle promesse di un funzionario e mi sono ritrovata in rosso. Non bisogna credere a chi vi promette facili guadagni. Le banche non sono tutte colpevoli, ma ci sono persone che approfittano delle difficoltà degli altri». Enrico Ianniello che interpreta Andrea, il marito della protagonista, spiega come la crisi genera reazioni diverse: «Adriana in qualche modo è arrivata al limite, così come l’imprenditore che si è suicidato. Il senso di colpa le apre gli occhi, non riesce più a sopportare un sistema fatto di giochi sporchi, anche se legali, e prova allora a ribellarsi. Non senza conseguenze negative».