Salvatore Cannavò, Il Fatto Quotidiano 23/3/2014, 23 marzo 2014
CANTIERI CHE BALLANO, IL BUCO NELL’ACQUA DELLA FIERA DI MILANO
Dopo l’allarme del Commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, il messaggio che viene ora dagli uffici dell’esposizione è che tutto andrà bene. Può darsi. Ma nel Comitato NoExpo, che dall’inizio di questa vicenda ha documentato con precisione i rischi ambientali e di malaffare legati alle opere, si sottolinea il forte imbarazzo che serpeggia ai vertici della Spa partecipata da governo, Regione Lombardia e Comune di Milano per il rischio “di una figuraccia internazionale”. “In realtà sono vittime della maledizione Expo - sorride Luca del comitato - secondo cui questa ‘porta sfiga’”. Le vittime eccellenti dell’esposizione universale in salsa italiana sono in effetti molteplici. A partire da Romano Prodi, che si prodigò moltissimo nei due anni del suo secondo governo per ottenere l’assegnazione prima di lasciare la mano a Berlusconi. Poi c’è stata Letizia Moratti, vera madrina dell’operazione ma scalzata dal Comune di Milano da Giuliano Pisa-pia. È finito nell’oblio anche il primo manager indicato dal governo Berlusconi, Lucio Stanca, Roberto Formigoni ha perso il Pirellone e vede i suoi uomini indagati o arrestati, come nel caso di Antonio Rognoni. Si è scottato Monti ed Enrico Letta. E forse, memore di queste disfatte, non vuole scottarsi Matteo Renzi che preferirebbe che Regione e Comune, cioè Pisapia e Maroni, se la sbrighino da soli.
LA “LANDA”
L’arresto del direttore generale di Infrastrutture Lombarde ha solo scoperchiato una situazione di difficoltà che sta mettendo a rischio tutta l’operazione Expo. Qualche giorno fa, visitando il sito, Beppe Grillo aveva parlato di “landa desolata” riferendosi all’assenza di infrastrutture essenziali. Dall’entourage di Giuseppe Sala vengono invece solo rassicurazioni. I soldi, 1,3 miliardi necessari, sono stati stanziati. Sarebbero già risolti i lavori per la “piastra espositiva”, per le “aree di servizio” e anche per l’urbanizzazione dell’area. Ma ora, come teme la Confindustria, da ogni faldone potrebbe emergere una nuova indagine. Che potrebbe riguardare anche i lavori già in via di conclusione a rischio di essere fermati. Tanto più che ora si passa alla fase della costruzione dei padiglioni a opera dei paesi ospitati.
SCONTRO PER IL CANALE
Un punto dolente è rappresentato dalle Vie d’acqua, il progetto che dovrebbe unire il Canale Villoresi, al nord dell’Expo, al Naviglio Grande, in piena città a sud. Qui si sono toccate con mano le divergenze tra Pisapia e Regione. I comitati ambientalisti e lo stesso NoExpo, si sono opposti, infatti, al canale di circa 12 chilometri in uscita dal sito e che dovrebbe passare per i parchi a ovest di Milano. Lo stesso Sal , ha spiegato che la soluzione alternativa potrebbe essere quella di intubare le acque in uscita da Expo senza ricorrere al mega-canale in cemento che deturperebbe l’ambiente. Maroni non è d’accordo e al momento, mentre l’acqua da nord arriverà all’Expo non è chiaro quale sarà il suo deflusso.
COLLEGAMENTI A RISCHIO
Molto più ambiguo è lo stato delle “opere connesse”, che dovrebbero collegare l’Expo al resto del mondo. Qui c’è la grande torta da oltre 14 miliardi. Il governo Letta aveva promesso altri 260 milioni quest’anno che ora sembrano ballare, mentre Roberto Maroni, l’a ltro giorno, ha parlato di 1,6 miliardi mancanti. Le opere più grandi sono la Pedemontana (oltre 4 miliardi il costo stimato), la bretella BreBeMi (1,6) e la Tangenziale esterna di Milano (Tem, 1,65 miliardi). Solo la BreBeMi potrebbe farcela ma senza la Tem non avrebbe senso, finirebbe nel vuoto. Della Pedemontana si dovrebbe concludere la parte verso Malpensa ma non quella verso Desio. In forte ritardo è anche la Zara-Expo, aggiornamento della vecchia Gronda Nord. Secondo Maroni non si farà la M4. Sembra certo che non si farà nemmeno la Rho-Monza, slitta il potenziamento della linea ferroviaria tra Gallarate e Rho così come la metrotranvia Desio-Seregno. A inizio anno, infine, il Tar lombardo ha bloccato, per dubbi sulla gara di aggiudicazione, i lavori per il collegamento tra il sito e l’area di Cascina Merlata dove sorgerà il villaggio Expo all’a u t o-strada A4. L’Expo probabilmente si farà. Arrivarci, però, sarà quasi impossibile.