Ernesto Ferrara e Massimo Vanni, la Repubblica 22/3/2014, 22 marzo 2014
FIRENZE, CARRAI VENDE LA SOCIETA’
D&C NON FARA’ PIU’ AFFARI COL COMUNE –
FIRENZE — Stop a qualsiasi tipo di rapporto economico, seppur indiretto, con Palazzo Vecchio. Dopo le polemiche sulla casa in affitto “prestata” a Renzi, Marco Carrai si tira fuori dall’affare dei tablet per i turisti. Mette in vendita il suo 50% nella D&C, la srl che controlla C&T Crossmedia, la società che noleggia le videoguide ai visitatori del museo. Dopo giorni e giorni di foto e titoli sui giornali, l’imprenditore di Greve in Chianti si è deciso ad uscire dal business dei servizi museali. A togliere il terreno sotto i piedi di tutti coloro che vedono nella vicenda una sorta di conflitto d’interesse: da marzo 2011 Carrai offre ospitalità a Renzi nell’attico di via Alfani e alla fine dello stesso anno l’associazione dei musei comunali di Palazzo Vecchio affida il servizio tablet proprio a Crossmedia. Società di cui ‘Marchino’, come lo chiama il premier, è comproprietario.
Oggi Renzi non è più sindaco ma le polemiche già da giorni hanno convinto Carrai, che ieri si trovava a Tel Aviv per lavoro, al passo indietro. Una decisione maturata, sembra di capire, per il timore di contraccolpi sulla stessa Crossmedia: «L’intenzione di Carrai di cedere la partecipazione in D&C, società controllante Crossmedia, è determinata solo dalla volontà che la stessa società non riceva pregiudizi dal fatto di avere come socio Carrai», annuncia il suo avvocato, Alberto Bianchi. «E ciò, va ribadito, malgrado che questa non abbia assolutamente fatto nulla di irregolare, né prima né dopo il periodo nel quale Carrai era, oltreché socio, presidente», aggiunge Bianchi. Che è anche il presidente della Fondazione Big Bang, il braccio renziano che si occupa di ‘fundraising’.
Non è il presunto conflitto d’interessi ma la presa d’atto che la presenza di Carrai è diventata “ingombrante” per la stessa attività
economica della Crossmedia: da qui nasce la scelta di mettere in vendita le quote. E già dalla prossima settimana, una volta rientrato in Italia, Carrai vedrà personalmente Bianchi per definire i dettagli della cessione. A cominciare dal prezzo: la società ha chiuso il bilancio del 2012 con un leggero sbilancio di 6mila euro ma si prevede che possa tornare in attivo nel 2013 di circa 25mila euro. Grazie però ai servizi di audio e videoguide forniti ad altri enti museali, soprattutto ecclesiastici, dal Duomo di Siena alla basilica di San Lorenzo a Firenze.
Non proprio di business milionario per le audio e video guide di Palazzo Vecchio si può parlare, tiene del resto a dire il socio di Carrai nella D&C Federico Dalgas: «Siamo parlando di 29 mila euro lordi, tanto abbiamo fatturato nel 2013. Non ci siamo certo arricchiti», fa i conti l’uomo che è anche amministratore della società Crossmedia. La procura di Firenze ha adesso aperto un fascicolo conoscitivo, per ora senza indagati né ipotesi di reato. Ma per Dalgas tutto è specchiato: «Non c’è assolutamente niente di illecito». Tuttavia un dubbio ce l’ha anche lui: «Il lavoro in partnership per Palazzo Vecchio? Carrai non ha avuto alcuna influenza in questa vicenda, ma certo potendo tornare indietro non lo rifarei».