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 2014  marzo 22 Sabato calendario

IL RITORNO DI BTP ITALIA, IL TITOLO DEI RECORD HA RACCOLTO 66 MILIARDI


ROMA — Arriva un nuova emissione, la sesta, di Btp Italia, il titolo pubblico destinato ai risparmiatori che ha fatto il suo esordio nella primavera del 2012. Le prime cinque emissioni — tre nel 2012 e due nel 2013 — hanno raccolto complessivamente più di 66 miliardi di euro (66,376) ma le attese per quella che partirà il 14 aprile per concludersi il 17 sono per un successo più contenuto. L’appetibilità di questi Buoni indicizzati all’inflazione italiana, infatti, potrebbe essere calata visto che negli ultimi mesi i tassi si sono abbassati molto e anche la crescita del carovita ha registrato una brusca frenata. C’è da vedere se la modifica delle regole precedenti, fatta dal Tesoro, compenserà la minore convenienza: la sesta emissione di Btp Italia non sarà più, infatti di 4 anni, ma di 6 anni così da ottenere con l’allungamento della scadenza un rendimento (si calcola attorno al mezzo punto aggiuntivo) migliore. Il cambiamento risponde poi, come ha spiegato ieri il direttore per il debito pubblico Maria Cannata, alla strategia di allungare la vita del debito pubblico così da rendere meno pesanti i rinnovi. «Non ci sarà un tetto, ci aspettiamo che il nuovo Btp Italia vada bene ma non prevediamo la valanga di richieste di sottoscrizioni delle ultime emissioni» ha detto Cannata. I Buoni emessi nel 2012 assicuravano un rendimento medio ponderato del 3,54%, quelli del 2013 il 2,70%.
L’allungamento della scadenza non è però l’unica novità. A differenza del passato il collocamento sarà diviso in due fasi: i primi 3 giorni (solo 2 in caso di domanda molto sostenuta) saranno riservati al pubblico dei piccoli investitori, mentre l’ultimo giorno (ma anche in questo caso ci potrebbe essere una chiusura anticipata) sarà riservato agli istituzionali. Rimangono invariate le caratteristiche finanziarie del titolo, l’unico che può essere acquistato utilizzando Internet: cedole semestrali indicizzate all’inflazione italiana (calcolate sull’indice Foi che esclude il tabacco) a cui si aggiunge il pagamento del recupero dell’inflazione maturata nel semestre; rimborso unico a scadenza e premio fedeltà (nelle precedenti edizioni è stato del 4 per mille) per chi acquista all’emissione e conserva il titolo fino a scadenza.
Nel 2014 — in cui ci sarà anche una settima emissione di Btp Italia — il Tesoro prevede di emettere titoli di Stato per poco meno di 450 miliardi, livello destinato a salire in caso di necessità di maggiori risorse, a fronte per esempio di aumento dei rimborsi di debiti della Pubblica amministrazione, ha detto ancora Cannata ricordando che «il Tesoro ha emesso finora 120 miliardi di euro, il 27% circa dell’ammontare lordo programmato per il 2014». Certamente il deciso cambiamento del clima sui mercati, in generale e nei confronti dell’Italia come testimonia la riduzione dello spread che ieri ha chiuso stabile a 178 punti, rende più agevole e meno onerosa la gestione del debito: le aste dei primi due mesi del 2014 hanno fatto calare il costo — il tasso medio di interesse — all’1,57% che scende ancora se si considerano i collocamenti di marzo. E si tratta di un livello inferiore a quello registrato nella media del 2013, il 2,08%, che è stato il minimo storico. Sta diminuendo anche la vita media dei titoli, grazie a quella che Cannata ha definito la «normalizzazione» della gestione dopo gli anni della tempesta, segnata dal ritorno dei titoli a lunghissima scadenza, a 15 e 30 anni e l’esordio del Btp settennale.