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 2014  marzo 21 Venerdì calendario

LA GUERRA FREDDA ARABA


[ARABIA SAUDITA]

Scordatevi la guerra segreta che si combatte da anni tra l’Arabia Saudita, rappresentante dell’Islam sunnita e delle monarchie arabe nel Golfo Persico, e l’Iran, potenza regionale persiana e sciita, ambiziosa al punto tale da voler imporre la propria influenza su tutto il Medio Oriente. Quella che si combatte oggi è una nuova Guerra Fredda tutta intestina al fronte arabo, che vede protagonisti l’Arabia Saudita e il Qatar. Portatori di due diversi modelli di sviluppo (entrambi basati sulla ricchezza del sottosuolo, l’Arabia Saudita il petrolio e il Qatar il gas naturale) e sostenitori di forze tra di loro contrapposte al di fuori dei propri confini, i due Paesi sono giunti al momento più basso dei loro rapporti bilaterali. L’Arabia Saudita ha infatti ritirato (così come hanno fatto anche gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain) il proprio ambasciatore da Doha, rendendo di fatto pubblica una crisi diplomatica che covava da tempo. I motivi? Divergenze di vedute su alcune questioni politiche. Il Qatar è un acceso sostenitore della Fratellanza Musulmana, in Egitto come in altri contesti, laddove l’Arabia Saudita ha invece appoggiato il colpo di Stato contro la Fratellanza in Egitto e, addirittura, a inizio marzo è arrivata a includere i Fratelli Musulmani nella lista delle organizzazioni terroristiche. Al contrario, il Qatar ha investito miliardi di dollari nel sostegno alla Fratellanza negli scorsi anni. Sicuramente dietro gli screzi tra i due Paesi si nasconde ben altro: l’Arabia Saudita non può sopportare che un altro piccolo Paese (il Qatar ha poco più di due milioni di abitanti) possa immaginare di competere con lei per il ruolo di guida del Medio Oriente arabo. Ma il Qatar è stato uno degli attori più attivi nella regione negli ultimi dieci anni e ciò rischia di mettere in ombra il ruolo di Riyadh. Che se la prende con l’informazione di al-Jazeera e la presenza dei centri studi statunitensi a Doha. L’ultima richiesta dell’Arabia Saudita al Qatar, infatti, è di chiudere il canale satellitare più famoso del mondo arabo (accusato di essere troppo fazioso in favore dei Fratelli Musulmani e di essere solo uno strumento della politica estera qatarina) e di cacciare dal Paese le rappresentanze locali delle americane Brookings Institution e Rand Corporation, tra i più importanti think tank di politica internazionale al mondo. È dunque iniziata la guerra dell’informazione?