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 2014  marzo 21 Venerdì calendario

IL MONDO GIRA SEMPRE INTORNO AL DOLLARO


Da Mosca hanno fatto sapere che, se gli Stati Uniti forzeranno la reazione all’intervento russo in Ucraina, in particolare con sanzioni, muoveranno le loro pedine per mettere in crisi il dollaro. È una minaccia che fa sorridere. Più di cinque anni dopo lo scoppio della crisi finanziaria, iniziata proprio in America, il biglietto verde è più dominante che mai. Come se qualsiasi cosa che succede andasse a vantaggio della valuta americana, moneta di rifugio alla quale il mondo ricorre sempre e comunque: al di là del suo valore. Il fatto è che il dollaro è diventato così pervasivo e riverito da sembrare una forza perenne e inattaccabile. Non è così, ma per il momento alternative non ci sono. In un libro che sta facendo molto discutere – The Dollar Trap – Eswar Prasad, un professore indiano dell’americana Cornell University, sostiene che la crisi del 2008 fece pensare al possibile declino della valuta degli Stati Uniti, alla fine del suo dominio come mezzo di scambi nei commerci e come riserva detenuta dai Paesi di tutto il mondo. È successo invece il contrario: negli ultimi quattro mesi del 2008 (la crisi della Lehman Brothers scoppiò nel settembre di quell’anno) entrarono negli Stati Uniti 500 miliardi di dollari, in cerca di rifugio contro i rischi della crisi che a quel punto era subito diventata globale. I Paesi emergenti, che temevano di essere vulnerabili a flussi violenti di capitale, aumentarono le loro riserve: comprarono soprattutto dollari. Cosa successe, poi, quando la Federal Reserve (la banca centrale americana) decise di allentare in misura straordinaria la politica monetaria, con conseguente indebolimento del dollaro? Che le altre banche centrali, soprattutto ancora quelle dei Paesi emergenti, videro rafforzarsi le loro valute, con conseguenze gravi per le esportazioni: ragione per cui iniziarono a comprare dollari per indebolire il loro tasso di cambio. Qualsiasi cosa succeda, insomma, la centralità del dollaro fa sì che il mondo ruoti attorno a questo pivot globale.

SISTEMA SOFISTICATO. La ragione non sta solo nel fatto che quella americana sia la maggiore economia del mondo. La chiave sta nel fatto che il sistema finanziario americano è il più sofisticato e liquido, senza paragoni. E che la valuta sale in certi momenti ma anche scende: ragione per la quale per molti è meglio indebitarsi in dollari che non in una valuta (per dire, l’euro) che sembra solo rivalutarsi. Non sarà il rublo di Putin a farlo cadere dal piedistallo.
@danilotaino