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 2014  marzo 21 Venerdì calendario

LIBRI, PROFONDO ROSSO


LA RICERCA
Entri nelle grandi catene di librerie e vieni sommerso da una indescrivibile quantità di libri i più diversi ma poi ti dicono che a vendere di più in percentuale sono le cosiddette librerie tradizionali, quelle per intenderci che sono a rischio estinzione. Leggi sui giornali la hit settimanale dei libri più venduti e ti accorgi che il loro prezzo di copertina, tranne rare eccezioni, non corrisponde affatto a quello tra i più ricercati dai lettori (il 28% compra quelli sotto i 5 euro, il 31% quelli tra i 6 e i 10 euro). Però, pensi, almeno ci rifacciamo con i laureati tra i 35 e i 45 anni, quelli leggono eccome!...Neanche per sogno; in tre anni dal 2011 i lettori di questa fascia d’età sono calati del 17% surclassati, in positivo, dagli over sessantacinquenni (più 4%). Dunque il risultato è che, almeno per l’editoria, l’apparenza inganna e pure parecchio.
A confermarlo sono gli ultimi dati de “L’Italia dei Libri 2011-2013”, il rapporto sull’acquisto e la lettura dei libri nel nostro Paese commissionato dal Centro per il Libro e la Lettura all’agenzia Nielsen. Ieri, snocciolando i dati nella splendida cornice della biblioteca Angelica a due passi da Piazza Navona, l’aria s’è fatta pesante da subito: Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro non ha usato mezze misure: «Signori, si tratta della più grave crisi del settore dal dopoguerra».
I dati parlano chiaro: gli ultimi tre anni hanno fatto registrare un calo medio di lettori, dal 49% al 43% della popolazione e quello degli acquirenti, dal 44% al 37% in un’Italia sempre più spaccata a metà anche nell’editoria visto che chi compra sono diplomati/laureati del nord e centro Italia (anche se al centro il calo è del 10%) tra i 25 e i 34 anni mentre il sud è passato dal 39% al 31%. La crisi si fa sentire, è vero, anche se la tendenza al ribasso era già evidente prima del lungo “periodo nero”; si legge più di quanto si acquisti e soprattutto aumenta il numero dei volumi in prestito. Il genere più gettonato è la narrativa. Il sesso dei lettori? Come sempre le donne sono più forti degli uomini: 48% contro 38% mentre diminuisce anche lo “zoccolo duro” dei lettori, quelli tra i 14 e i 19 anni che passa dal 70% al 60% ed è più che sconfortante sapere che su 52 milioni di individui in Italia solo 22 milioni hanno letto almeno un libro all’anno. L’unica nota positiva, in un mercato che risulta fortemente conservatore, è il dato che riguarda l’ebook che fa registrare un segno positivo sia per gli acquirenti (più 14% rispetto al 2012) che per i lettori (più 17%).
SORPRESE
La fotografia dettagliata del “Paese lettore” scattata dalla Nielsen mostra infine sorprese anche nella torta dell’acquisto che è quella che farà riflettere maggiormente gli editori: oltre alle già citate librerie tradizionali e le grandi catene, colpiscono le percentuali che riguardano le vendite in supermercati, autogrill, ipermercati (18%), quelle delle edicole (17%) rispetto al mercato di Internet che invece è assestato sull’11% dell’intero mercato. «E’ crollata la fiducia nella cultura - ha commentato la scrittrice Lidia Ravera che è l’assessore alla Cultura della Regione Lazio - e dunque bisogna fare attenzione anche ai libri che si scrivono; va compiuta una selezione drastica. Tagliare il brutto».