Mattias Mainiero, Libero 21/3/2014, 21 marzo 2014
CHOC O SHOCK? UN DUBBIO POCO SCIOCCANTE
Mi spiace ma non ne posso più. Sono mesi che vedo scritta la parola “choc” (pronuncia: “ciòc”) con l’idea di indicare lo “shock” (pronuncia “sciòc”). “Scioccante” l’avete trasformato in “cioccante”. E non è stato che l’inizio di una reazione a catena che ha contagiato tutti i vostri elzeviristi, quelli di Libero e anche quelli del Corrierone (si salva solo Il Tempo). Anche se “chocolate” (pronuncia: “ciocoleit”) è più dolce. Forse il dottor Mainiero ci sconfesserà. Con molto piacere.
Arcadio Damiani
Sconfesso, caro Damiani, ma non dall’alto di una cattedra che non mi appartiene. Dall’alto della Treccani, con una premessa: lei si lamenta per la parola “shock” scritta “choc”. Beato lei: a me è successo di imbattermi, su giornaloni e giornalini, anche in altre varianti sicuramente improponibili. Per esempio, “chock”, che vuol dire, in inglese, “zeppo”. Un paio di volte ho anche letto: “cock”, ovvero, in italiano, capitano, capo, maschio e persino rubinetto, ma soprattutto quella cosa lì, per meglio dire: quel coso lì, quello che di solito non si nomina. Va bene pistolino o pisellino? E ora immagini la frase: la signora Tal dei Tali è stata colpita da cock. Oppure: a furia di cock, la signorina è finita in ospedale. O anche: cock a ripetizione e via discorrendo. Meglio non fare commenti. E veniamo a noi, anzi alla Treccani e al suo dubbio: si può scrivere “shock” e anche “choc”. Dipende. “Shock” - ci spiegano le grammatiche e i vocabolari - segue la grafia originaria inglese ed è la variante più diffusa in italiano. “Choc”, scrive la Treccani, «è fedele alla grafia francese ». Come vede, Libero è linguisticamente innocente, come il Corrierone. Aggiunge la Treccani: «Mentre per il sostantivo è possibile mantenere le grafie originarie, per i suoi derivati è consigliabile adottare soltanto la grafia adattata al sistema italiano: scioccare, scioccante, scioccato ecc». Spero di aver chiarito il dubbio. P.S. “Chocolate”, per la verità, deriva dallo spagnolo e si dovrebbe pronunciare “tSokoláte”. Ma il mondo è anglofono. E l’Italia, non certo da oggi, segue la corrente. Nulla di nuovo. Però, gettare a mare la propria lingua un po’ scioccante lo è.